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Difficoltà per il tech italiano: cala domanda del 4,7%

Il settore tecnologico italiano continua a vivere un momento difficile. Dopo aver registrato un calo del 2,7% nel 2022 e un ulteriore -6,4% nel 2023, i primi sei mesi del 2024 hanno visto una contrazione della domanda di beni tecnologici pari al 4,7%, equivalente a circa 7 miliardi di euro. Gli analisti di GfK evidenziano che questa flessione interessa tutti i segmenti di mercato, tranne quello dei piccoli elettrodomestici, che ha mostrato una crescita del 5,8%.

 

Un problema da non sottovalutare

Nonostante le difficoltà, ci sono segnali di una possibile ripresa. A giugno, il mercato della tecnologia di consumo ha limitato il calo al -1,4%, suggerendo che i consumatori potrebbero essere pronti a tornare a investire in nuovi prodotti. Tuttavia, la situazione nei canali tradizionali resta complicata, con una perdita del 5,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre le vendite online hanno registrato un -2,9%.

A spiccare nel panorama negativo è stato il settore dei piccoli elettrodomestici, che ha fatto registrare un incremento notevole del 5,8%

. Tra questi, gli aspirapolvere hanno mostrato un particolare successo, con vendite in aumento del 2,4%. I dati relativi ad altri segmenti, però, non sono altrettanto incoraggianti. La telefonia ha subito una flessione del 4,3%, con gli smartphone che hanno visto un calo del 4,5%. Al contrario, gli smartwatch dotati di SIM hanno segnato un incremento del 4,5%.

La fotografia ha risentito maggiormente della crisi, con una diminuzione del 12,4%, mentre l’elettronica di consumo ha visto un abbassamento del 10,2%. Nonostante ciò, a giugno si è registrato un aumento del 6,3%, trainato dall’acquisto di nuovi televisori per seguire gli Europei di calcio e le Olimpiadi. Il settore dell’home comfort ha mostrato una lieve flessione dello 0,2%, principalmente a causa di un inizio estate fresco e piovoso, che ha impattato negativamente le vendite di condizionatori. Insomma, sebbene il settore tech continui a soffrire, i segnali di ripresa potrebbero rappresentare un barlume di speranza per i prossimi mesi.

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Pubblicato da
Margherita Zichella