Ci sono molte truffe oggi, alcune più note di altre. Però si è saputo che recentemente, precisamente nel weekend un tipo di truffa ha colpito la nota casa automobilistica Ferrari.
Ferrari è stata al centro di una truffa da parte di criminali usando WhatsApp e DeepFake.
La truffa ha interessato come vittima un dirigente della casa automobilistica, il quale attraverso la nota app di messaggistica ha ricevuto un messaggio che sembrava apparentemente firmato dal CEO Benedetto Vigna. Il messaggio recita: “hai saputo della grande acquisizione che stiamo pianificando? Potrei aver bisogno del tuo aiuto“. Questo evento è finito nell’occhio di Bloomberg il quale lo ha riportato al centro di un lungo articolo. In questo articolo si evidenziava il fatto che la truffa si è talmente sviluppata sotto il punto di vista di deepfake ed IA, e anche quanto grazie a questi strumenti siano divenuti scaltri e abili. Il dirigente ha inoltre ricevuto un altra serie di messaggi che possono sembrare molto bizzarri per essere veritieri.
Uno di questi recita: “sii pronto a firmare l’accordo di non divulgazione che il nostro avvocato ti invierà al più presto” e “l’autorità di regolamentazione del mercato italiano e la Borsa di Milano sono già state informate. Rimani pronto e ti preghiamo di mantenere la massima discrezione”. I criminali hanno operato con l’aggiunta di poche informazioni alla volta, ma si è stravolta completamente la truffa quando il direttore ha ricevuto una telefonata dove grazie all’AI si è replicata la voce e perfino l’accento del CEO. Il sospetto si è creato dal ricevimento della chiamata da un numero sconosciuto, oltre che varie sfumature metalliche. Il dirigente di Maranello, essendo molto furbo riuscì a smascherare i truffatori grazie ad una semplice domanda: “scusa, Benedetto, ma devo identificarti. Qual è il titolo del libro che mi avevi consigliato?”. Dopo questa si persero le traccie.