È stata annunciata un’estensione della garanzia, pari ad ulteriori due anni, per i processori Intel Core desktop di 13 e 14 generazione. I nomi in codice sono Raptor Lake e Raptor Lake Refresh ed hanno causato diversi problemi riguardo la stabilità. Sembra che tali problemi si stiano presentando da mesi, ed ora Intel ha comunicato la sua nuova iniziativa. Per il momento l’azienda non ha aggiunto altro. È dunque probabile che bisognerà attendere un po’ prima che l’azienda esponga nel dettaglio l’iniziativa che sta proponendo ai suoi clienti.
Intel propone due anni extra di garanzia
L’azienda ha rilasciato una dichiarazione annunciando la sua nuova proposta. Anche se non sono emersi ulteriori dettagli, è importante sottolineare che l’iniziativa di Intel vale solo per i processori che vengono acquistati in un secondo momento. Se si tratta di dispositivi pre-assemblati è necessario rivolgersi ai relativi produttori per capire come procedere.
Intel ha dichiarato di aver trovato la causa dei problemi riscontrati relativi ad alcuni chip. Sembra che un algoritmo del microcodice bacato sia la causa di una tensione troppo alta per il processore. Situazione che comporta un calo di stabilità. Per risolvere tale situazione Intel rilascerà entro la metà di agosto una patch correttiva del microcodice in questione.
Di norma, la garanzia predefinita che viene garantita da Intel è pari a tre anni. Dunque, con ulteriori due anni proposti dall’azienda si arriverebbe ad un totale di cinque. A quel punto, i produttori delle schede madre procederanno implementando un aggiornamento BIOS. Quest’ultimo verrà reso accessibile per tutti gli utenti.
È importante ricordare che i chip che hanno ricevuto un’eccessiva tensione sono ormai danneggiati. Dunque, sarà necessario procedere con la loro sostituzione. Ed è qui che subentra l’iniziativa di Intel. L’estensione della garanzia è risultata la soluzione migliore considerando che non tutti i processori sono a rischio. In pericolo sono tutte le CPU appartenenti alla tredicesima e quattordicesima generazione con TDP di 65 W o superiori.
Non è stato fatto riferimento alle varie versioni, dunque non sappiamo se riguarderà anche l’Italia. È però facile ipotizzare che l’iniziativa sarà diffusa in tutto il mondo. Ma è consigliabile attendere una conferma ufficiale dall’azienda.