Hanno avuto inizio una serie di indagini Antitrust nei confronti di NVIDIA. A convincere il Dipartimento di Giustizia a richiedere tale intervento sono state due questioni legate all’intelligenza artificiale. Nel dettaglio, la prima questione, riportata da Politico, fa riferimento all’acquisizione della startup Run:ai. La seconda, invece, è stata riportata da The Information, e coinvolge un ipotetico abuso di posizione dominante. Quest’ultimo nello specifico fa riferimento ai chip utilizzati per l’intelligenza artificiale.
La questione ha una risonanza particolarmente elevata. A tal proposito, è arrivata una dichiarazione congiunta da parte di diverse comunità mondiali (americane, britanniche ed europee). Quest’ultime sono intervenute per esprimere il loro obiettivo comune di garantire un mercato che sia aperto ed equo. In tal modo può essere garantito l’accesso al mercato anche a nuovi protagonisti. Vediamo le due questioni nel dettaglio.
NVIDIA sotto analisi dell’Antitrust
Come anticipato, una delle due questioni riguarda l’acquisizione di Run:ai. Secondo alcune voci, NVIDIA ha concluso l’affare per circa 700 milioni di dollari. La startup è specializzata nei software per la gestione delle GPU. Un dettaglio di particolare attenzione per NVIDIA.
Anche se in un primo momento nessuno ha riscontrato particolari criticità, l’accordo ora è stato posto sotto i riflettori. Si sono verificati diversi controlli riguardo le grandi acquisizioni portate avanti dai colossi della tecnologia. Soffermandosi soprattutto sul settore dell’intelligenza artificiale.
Per quanto riguarda la seconda inchiesta quest’ultima ha avuto inizio dopo alcune denunce provenienti da altre aziende. Considerando lo stato attuale delle cose, le autorità dovranno intervenire per stabilire se NVIDIA ha effettivamente approfittato della sua posizione per portare i fornitori di cloud a comprare i propri prodotti.
E non è tutto. NVIDIA è stata anche accusata di proporre prezzi troppo elevati per i prodotti di networking che propone ai suoi utenti che acquistano chip AI da altri fornitori appartenenti alla concorrenza.
La situazione ora è in mano alle autorità. Bisogna attendere i tempi necessari affinché vengano compiuti i controlli necessari per scoprire quale sarà l’esito finale.