Roma: via libera a 1.000 nuove licenze Taxi

Il Comune di Roma ha approvato il concorso pubblico per l’assegnazione di 1.000 nuove licenze taxi. Con esso finalmente, si spera, si avrà un passo in avanti nel progetto di implementazione del trasporto pubblico nella Capitale così tanto trafficata. L’iniziativa era stata preannunciata a metà del mese scorso e cerca di potenziare il sistema taxi prima che avvenga il Giubileo del prossimo anno.

Grazie a tale iniziativa si ha un netto cambio nella gestione del trasporto pubblico non di linea a Roma. Attraverso le licenze il Comune vuole incrementare il numero di taxi circolanti del 20% nei prossimi mesi, passando dagli attuali 7.700 a quasi 9.200. Oltre alle licenze, hanno anche rimodulato le tariffe apportando degli aumenti.  L’aumento dello scatto iniziale al tassametro ora infatti passa da 3 a 3,50 euro nei giorni feriali diurni e da 7 a 7,50 euro nelle ore notturne.

Le nuove licenze Taxi e i costi

L’introduzione di queste nuove licenze arriva in un momento preciso dove si ha una crescita della domanda di tale servizio esponenziale. Come accennato, con l’avvicinarsi del Giubileo diviene essenziale apportare tali cambiamenti nella mobilità della città. A suscitare polemiche però sono stati i costi delle licenze. Molti ritengono che questi potrebbero scoraggiare i nuovi aspiranti tassisti delimitando l’accrescere del servizio taxi oltre che ad incidere sull’efficacia dell’iniziativa.

Le nuove licenze per i Taxi saranno suddivise tra 800 di tipo ordinario e 200 dedicate a veicoli appositamente allestiti per il trasporto di persone con disabilità. Le licenze saranno rilasciate a titolo oneroso e il costo delle ordinarie sarà di 75.500 euro, mentre per quelle destinate ai veicoli per disabili il prezzo sarà di 52.850 euro. Ecco perché tante critiche. Una parte significativa dei fondi raccolti attraverso la vendita delle licenze, però, sarà reinvestita a favore del servizio taxi stesso. L’80% dei contributi versati dai vincitori del concorso verrà infatti ripartito tra i titolari di licenze già attivi nel territorio di Roma Capitale. Il restante 20% sarà utilizzato dall’Amministrazione per migliorare il controllo e la qualità dei servizi pubblici non di linea, oltre che a potenziare la sicurezza.

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