Neuralink: arriva il secondo paziente con un chip celebrale È ufficiale: è avvenuto il secondo impianto del chip celebrale di Neuralink. La notizia è stata diffusa dallo stesso Elon Musk. Nello specifico, il CEO dell’azienda ha rilasciato una dichiarazione durante il podcast con Led Fridmann. Quest’ultimo ha avuto modo di parlare anche con alcuni membri del team Neuralink e con il paziente del primo impianto.

Al momento, non ci sono molte notizie sul nuovo intervento. Secondo quanto dichiarato Musk l’impianto del chip è durato all’incirca 8 ore. Le condizioni del nuovo paziente sono simili a quelle riportate dal primo. L’uomo, infatti, soffre di una lesione al midollo spinale.

Neuralink conferma un nuovo impianto

Secondo le ultime dichiarazioni, sono almeno 400 gli elettrodi il cui funzionamento è stato confermato. Inizialmente quelli impiantati erano 1024 nel secondo intervento. Anche se non si hanno ulteriori dettagli è ipotizzabile che bastino il 15/20% dei filamenti. Quest’ultimi bastano per assicurare una comunicazione con l’interfaccia che sia precisa ed anche ottimale.

Il primo paziente dell’impianto Neuralink, Noland Arbaugh, ha già sperimentato i benefici del sistema. Come evidenziato da dichiarazioni da parte dell’azienda l’uomo ha ripreso a svolgere alcune attività come navigare in rete o giocare ai videogiochi. Ciò è possibile controllando il cursore del computer grazie al proprio pensiero. Arbaugh nel suo intervento durante il podcast ha dichiarato che con l’impianto Neuralink è riuscito a guadagnare una nuova autonomia, dettaglio che lo rende particolarmente grato.

Ovviamente, è importante sottolineare che anche in questo caso si erano registrati degli intoppi. Il chip di Neuralink, inizialmente, aveva presentato dei malfunzionamenti. Quest’ultimi erano legati al disallineamento dei filamenti utilizzati per controllare l’attività neuronale. Al momento, l’azienda di Musk prevede di effettuare ulteriori impianti. Nello specifico si parla di altri otto pazienti durante l’anno in corso. Ovviamente si parla sempre di sperimentazione clinica e bisognerà attendere ulteriori sviluppi per sapere quali saranno i risultati raggiunti dagli impianti e dai chip celebrali di Neuralink.

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