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Pixel Watch 3: la vera innovazione è tutta nel display

Google si prepara a lanciare il suo attesissimo Pixel Watch 3. Un dispositivo che, a prima vista, potrebbe sembrare solo un leggero aggiornamento rispetto al modello precedente. Eppure, c’è un aspetto che segna un notevole salto di qualità, il display. Il nuovo schermo con la sua frequenza di aggiornamento che raggiunge i 60Hz, rappresenta infatti un notevole miglioramento. Quest’ ultimo non solo offrirà immagini più fluide e una migliore esperienza visiva, ma sarà anche in grado di risparmiare energia. In quanto abbasserà la frequenza di aggiornamento fino a 1Hz quando non è in uso. Tale equilibrio tra prestazioni visive e efficienza energetica renderà l’utilizzo del dispositivo molto più versatile. Adattandosi sia alle esigenze diurne che notturne. Specialmente grazie alla luminosità massima che può arrivare a 2000 nit e scendere fino a 1 nit per un uso più confortevole durante la notte.

Pixel Watch 3: un processore deludente e poche novità

Anche se il nuovo display è sicuramente un punto di forza, il resto delle specifiche del Pixel Watch 3 potrebbe deludere chi sperava in un salto avanti. Il dispositivo sarà infatti equipaggiato con lo stesso processore del PixelWatch 2. Ovvero il Qualcomm Snapdragon Wear 5100

, accompagnato da un co-processore Cortex M33. Anche la quantità di memoria resta invariata. Si parla di 2GB di SDRAM e 32GB di memoria interna di tipo eMMC flash. Sul fronte della batteria, non ci sono miglioramenti sostanziali da segnalare. Si passa da una capacità di 306mAh a 307mAh, una differenza praticamente impercettibile. Ad ogni modo, la versione più grande da 45mm del offrirà una batteria più capiente da 420mAh, che potrebbe estendere leggermente l’autonomia. Per il resto, la durata della batteria rimane stabile. Si parla di circa 24 ore con il display sempre attivo, che possono essere prolungate fino a 36 ore attivando la modalità risparmio energetico. Nonostante queste nuove caratteristiche, l’architettura generale del nuovo smartwatch resta pressoché molto simile a quella del suo predecessore. Dunque non introduce innovazioni come un sistema operativo doppio, una funzionalità presente in altri orologi intelligenti concorrenti come l’OnePlus Watch2R o l’Oppo WatchX.
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Pubblicato da
Ilenia Violante