Il Galaxy Z Flip 6 regalato da Samsung agli olimpionici potrebbe diventare un problema molto grave per gli atleti nord coreani.

Samsung ha scelto di celebrare le Olimpiadi di Parigi con un omaggio esclusivo per i 17.000 atleti partecipanti: il Galaxy Z Flip 6 in edizione limitata Olympic Edition. Questo smartphone pieghevole, recentemente lanciato insieme al Galaxy Z Fold 6, è stato progettato per immortalare i momenti più memorabili della competizione. Ogni atleta, sia medagliato che non, avrà la possibilità di portare a casa il dispositivo una volta conclusa la manifestazione, subito dopo l’estinzione del braciere olimpico.

 

Un regalo speciale non gradito da tutti

Questo gesto generoso di Samsung potrebbe in realtà generare problematiche di natura politica. Gli atleti della Corea del Nord si trovano attualmente in una situazione delicata a causa delle sanzioni internazionali imposte al loro paese. Le attuali restrizioni, stabilite dalla risoluzione 2397 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, vietano esplicitamente l’importazione di determinati beni, tra cui gli smartphone.

In particolare, il paragrafo 7 della risoluzione prevede che tutti gli Stati membri dell’ONU debbano proibire la fornitura, la vendita o il trasferimento di macchinari industriali e apparecchiature, inclusi gli “apparecchi telefonici per abbonati” classificati sotto il codice 8517. Questo significa che, sebbene il Galaxy Z Flip 6 sia un regalo, la sua importazione in Corea del Nord potrebbe risultare in una violazione delle sanzioni internazionali in vigore.

Il Ministero dell’Unificazione della Corea del Sud ha evidenziato la necessità di una particolare attenzione da parte del comitato olimpico nordcoreano e del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per evitare qualsiasi infrazione della risoluzione delle Nazioni Unite. Lee Jae-woong, portavoce del Ministero degli Esteri sudcoreano, ha ribadito l’importanza di prevenire l’ingresso di beni proibiti nel territorio nordcoreano.

Attualmente, i Galaxy Z Flip 6 sono stati ritirati ma non ancora distribuiti agli atleti. La responsabilità di una possibile violazione delle sanzioni sembra gravare sia sul CIO che sul comitato olimpico nordcoreano, creando una situazione complessa e potenzialmente controversa all’interno del contesto dei giochi olimpici.

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