Intel di recente è al centro di svariate questioni legali. A tal proposito, alcuni azionisti, hanno intentato una causa collettiva, accusando l’azienda di aver omesso dei problemi relativi alla divisione di fonderie. L’azione legale considera co-imputati il direttore finanziario di Intel David Zinsner e il suo amministratore delegato Pat Gelsinger.
Tale situazione sta già causando un crollo delle azioni Intel pari al 26%. Al momento quest’ultime si trovano al livello più basso raggiunto dall’azienda dal 2013.
Intel chiamata in causa da un gruppo di azionisti
A presentare la causa è la Construction Laborers Pension Trust of Greater St. Louis. Il fondo pensione del Missouri si è rivolto ad un tribunale federale di San Francisco e ha presentato la causa a nome di altri investitori. Le accuse degli azionisti affermano che Intel ha rilasciato dichiarazioni false o anche fuorvianti riguardo la citata divisione fonderie.
Nel dettaglio, sembra che Intel abbia celato alcuni problemi presentatisi e che avrebbero condotto a conseguenze piuttosto gravi. Tra cui licenziamenti di massa, un calo della capitalizzazione pari a 32 miliardi di dollari e sospensione del dividendo.
Il periodo di riferimento è quello che va dal 25 gennaio al 1 agosto di quest’anno. Secondo quanto affermato nella causa sembra che durante tale asso di tempo Intel abbia dichiarato agli investitori che progettazione e produzione dei chip avrebbe condotto ad un risparmio entro la fine del 2025. Quest’ultimo sarebbe stato all’incirca pari a 8-10 miliardi di dollari. Eppure, secondo gli investitori, in quei momenti la divisione fonderie stava già presentando dei problemi che causavano perdite di miliardi di dollari.
Questa la situazione presentata per la causa collettiva. Ora le autorità competenti sono a lavoro procedendo con le dovute indagini. Bisognerà attendere la fine di quest’ultime e la diffusione dei primi risultati per scoprire se c’è stato davvero da parte di Intel atteggiamenti illeciti e dichiarazioni false nei confronti degli investitori.