Si tratta di una tendenza non del tutto nuova. Da quando ha avuto inizio il conflitto con l’Ucraina sono state bloccate diverse piattaforme. Tra cui anche Facebook e Instagram. Mentre Netflix è stata obbligata a cambiare il proprio catalogo per rientrare nelle grazie del Governo russo.
Sulla questione in corso, per il momento Roskomnadzor, ente di controllo delle comunicazioni, non ha rilasciato alcuna comunicazione. La scelta del Cremlino di bloccare YouTube non è casuale. La piattaforma è una delle poche che riesce a diffondere contenuti
di tipo anti-governativo.A tal proposito, Alexander Khinshtein, membro della Duma, ha dichiarato che l’intervento sulla velocità è un modo di contrastare una risorsa straniera che sembra ignorare la legislazione russa. Eppure, il politico ha puntato il dito contro Google riguardo i malfunzionamenti. Secondo una sua dichiarazione, infatti, l’azienda di Mountain View non avrebbe investito abbastanza nella sua piattaforma.
Google non è rimasta in silenzio. L’azienda ha subito ribadito che i problemi relativi a YouTube sono dipesi dalla Russia stessa e non da problemi tecnici che non sono stati rilevati. Tale situazione non sorprende. I rapporti tra il team di Putin e l’azienda di Mountain View sono sempre più tesi. A tal proposito stanno emergendo alcune voci che prevedono un’estromissione di Google dal mercato russo. Non ci sono conferme a riguardo, ma considerando cosa sta accadendo con YouTube non sarebbe così strano se davvero si concretizzasse tale scenario.