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Apple Watch: salva l’ennesima vita grazie alle sue funzioni

Ennesima vita letteralmente salvata da Apple Watch. In California, un uomo racconta la sua esperienza conclusasi con un lieto fine grazie alle funzioni dell’orologio smart di Apple. Non si tratta del primo caso, lo smartwatch è ormai noto per aver salvato parecchie vite nel corso degli anni, soprattutto grazie alla misurazione della frequenza cardiaca. 

Apple Watch salva la vita di un uomo misurando la frequenza cardiaca

 

Sono numerosi i racconti riguardo la capacità di Apple Watch di salvare la vita degli utenti che lo indossano grazie ai suoi avvisi in caso di parametri non nella norma rilevati in pochissimi istanti. Soltanto qualche giorno fa un uomo, in California, ha raccontato di essere stato salvato dal suo orologio Apple, il quale avrebbe segnalato una frequenza cardiaca particolarmente bassa esortandolo a consultare un medico all’istante. Recatosi in ospedale, i medici avrebbero constatato la necessità di un pacemaker salvando così la vita dell’uomo.

Questo è soltanto uno dei casi nei quali lo smartwatch si è rivelato efficace dando prova dell’utilità della tecnologia. In molte occasioni, le notifiche sulla frequenza cardiaca, accompagnate da funzioni come l’SOS emergenze,

si sono rivelate una vera e propria salvezza per gli utenti, che hanno potuto constatare rapidamente la presenza di problematiche non indifferenti e richiedere i soccorsi necessari.

È fondamentale tenere a mente che dispositivi del genere non mirano a sostituire il parere medico ma si pongono l’obiettivo di aiutare gli utenti a tenere sotto controllo i loro parametri vitali esortando a seguire uno stile di vita sano. Captare i primi sintomi di malessere, sopratutto se legati a patologie cardiologiche, può essere fondamentale al fine di ricevere le giuste cure in tempi celeri.

Il prossimo mese Apple rilascerà una nuova versione del suo dispositivo: scopriremo presto, dunque, se avremo a disposizione ulteriori funzioni tramite le quali poter monitorare i parametri vitali.

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Pubblicato da
Giorgia Leanza