Le navi da crociera sono sempre più apprezzate anche dalle persone, ma la loro tecnologia mette in pericolo l'ambiente.

Negli ultimi ventiquattro anni, l’industria delle navi da crociera ha subito una trasformazione radicale, con un aumento significativo delle dimensioni delle imbarcazioni. Questo sviluppo ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale del settore, come evidenziato nel recente rapporto di Transport & Environment (T&E), un’organizzazione ambientalista europea.

 

Il serio problema ambientale delle navi da crociera

Carlo Tritto, Sustainable Fuels Manager di T&E Italia, ha avvertito che, se questo trend dovesse continuare, entro il 2050 potremmo vedere navi da crociera del peso di 345.000 tonnellate, un valore quasi otto volte superiore a quello del Titanic. L’espansione delle navi e del settore crocieristico in generale pone importanti interrogativi, con T&E che esorta le compagnie a investire in tecnologie più ecologiche per ridurre l’inquinamento.

Un aspetto cruciale da considerare è l’aumento delle emissioni di CO2. Negli ultimi cinquant’anni, il numero di navi da crociera è cresciuto da 21 a 515, portando a un incremento del 20% delle emissioni di CO2 nell’Unione Europea solo nel 2022, rispetto ai livelli pre-pandemici del 2019. La nave Icon of the Seas, lanciata nel gennaio 2024, è emblematica di questa crescita. Con la sua capacità di ospitare fino a 7.600 passeggeri, rappresenta una vera e propria città galleggiante.

Per mitigare l’impatto ambientale, molte compagnie stanno investendo nel gas naturale liquefatto (GNL) come alternativa ai carburanti tradizionali. Tuttavia, il GNL, pur riducendo le emissioni di CO2, rilascia metano, un potente gas serra, rendendo queste navi potenzialmente più dannose per il clima.

T&E ha inoltre esaminato il potenziale degli e-fuels, carburanti verdi che potrebbero coprire il 4% della navigazione europea entro il 2030. Nonostante la disponibilità limitata di e-fuels e le infrastrutture necessarie per il loro utilizzo, questi carburanti potrebbero rappresentare una soluzione vantaggiosa, soprattutto con l’inclusione del settore marittimo nel sistema di prezzi del carbonio dell’UE dal 2025.

Infine, T&E propone una tassa sul turismo di lusso per garantire una tassazione equa nel settore delle crociere. Una tassa di 50 euro a biglietto potrebbe generare circa 1,4 miliardi di euro globalmente, destinati a progetti climatici, contribuendo a rendere il settore più sostenibile e meno impattante.

 

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