FIAT, lo stabilimento di Termini Imerese sarà rilanciato dopo 13 anni di guai

La questione va avanti da ben 13 anni: c’era una vertenza che gravava sullo stabilimento ex FIAT di Termini Imerese, il quale nel 2011 fu praticamente oggetto di una nuova strategia da parte dell’azienda italiana che ritenne opportuno abbandonare la fabbrica.

Ad oggi, dopo diverse vicissitudini, ecco un nuovo accordo che prevede il rilancio di questo stabilimento che fu ceduto a Pelligra Italia dopo una gara pubblica. Il ministero ministero delle Imprese e del Made in Italy ha annunciato che è stato raggiunto un accordo riguardante proprio la fabbrica: ci sono dunque 540 lavoratori che conserveranno fortunatamente il loro posto di lavoro.

Lo stabilimento ex FIAT di Termini Imerese in Sicilia sarà rilanciato

Quelle che seguono sono le parole riferite dal ministro Adolfo Urso, il quale ha avuto l’onere di firmare l’intesa per il rilancio del sito produttivo:

Questo è sicuramente un momento di svolta per la Sicilia e la conferma che stiamo procedendo nella direzione giusta per la rinascita industriale del Paese. Con l’accordo quadro raggiunto oggi, abbiamo garantito la tutela di tutti i lavoratori: nessuno sarà lasciato indietro. Termini Imerese diventerà un esempio di ciò che intendiamo realizzare in questa legislatura per rafforzare il ruolo dell’impresa e del lavoro italiano. Fin dall’inizio della legislatura, nonostante scetticismi e incomprensioni, abbiamo lavorato per cambiare la situazione di un luogo che era simbolo della crisi industriale del Paese, con oltre dodici anni di cassa integrazione. Ci siamo riusciti anche grazie al sostegno del presidente della Regione, Renato Schifani. Questo rappresenta un ulteriore segnale positivo per la Sicilia, che ora può contare su tre importanti poli di sviluppo industriale: il petrolchimico di Priolo-Augusta, che abbiamo protetto mettendo in sicurezza l’Isab di Priolo; il grande polo dell’Etna Valley, con gli investimenti di StMicroelectronics e 3Sun dell’Enel; e ora anche su Termini Imerese, che ha tutte le condizioni per diventare un centro produttivo logistico e portuale“.

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