X inizialmente aveva criticato l’ingiunzione del DPC. Secondo l’azienda di Musk si trattava di una presa di posizione contro la piattaforma. In un secondo momento, è stato pubblicato un messaggio in cui viene affermato che tutti gli utenti in Europa potranno continuare ad usare Grok e tutelare l’uso che viene fatto dei propri dati. Ciò sarà possibile attraverso un’impostazione della privacy.
La giudice Reynolds è stata incaricata di esaminare la richiesta effettuata. Nelle osservazioni conclusive ha evidenziato l’importanza della libertà di tutti gli utenti interessati. Dopo la decisione presa e la dichiarazione pubblicata
, X ha dichiarato che intende continuare a collaborare con il DPC. Ciò non solo riguardo Grok, ma anche riguardo le diverse questioni riguardanti le funzioni legate all’intelligenza artificiale.Al momento ci sono ancora diversi dubbi. Tra cui la possibilità di eliminare le informazioni elaborate in modo illecito. Inoltre, bisogna considerare anche i modelli AI che sono stati addestrati utilizzando tali dati. La questione però non è ancora terminata. Il caso verrà esaminato di nuovo a settembre. Mentre il DPC continuerà ad effettuare valutazioni riguardo la conformità del trattamento dei dati rispetto il GDPR europeo.
X ha ribadito più volte di avere a cuore la sicurezza dei dati dei propri utenti. In ogni caso, Grok continuerà a sostenere i fruitori dell’app nelle loro attività quotidiane sul web, e in particolare su X. Ora non resta che attendere e scoprire quali saranno le future evoluzioni.