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AMD: attenzione ai chip che non riceveranno più patch

Una nuova falla, Sinkclose, si sta diffondendo in rete da diversi giorni, colpendo moltissimi processori AMD. L’azienda è intervenuta subito rilasciando dei nuovi aggiornamenti per riuscire a mitigare il problema per molti modelli recenti. Purtroppo, però sembra che molti altri processori resteranno vulnerabili. Nello specifico, la falla permette ai malintenzionati di inserirsi nei sistemi ottenendo l’accesso al kernel senza essere notati.

È importante sottolineare che si tratta di una minaccia condotta soprattutto da hacker esperti. In ogni caso, è ugualmente un pericolo molto serio per i dispositivi AMD che ne sono vulnerabili.

Processori AMD a rischio per la falla Sinkclose

Tra i processori che riceveranno la patch troviamo gli ultimi Ryzen e Threadripper, le generazioni EPYC per data center e i chip MI300A. L’aggiornamento interviene direttamente sulla falla e, secondo quanto dichiarato da AMD non prevede cali di performance.

Come accennato, alcuni Ryzen non verranno aggiornati. Nello specifico si tratta di quelli di 1

, 2 e 3 generazione. Sono dunque compresi anche alcuni dei più diffusi, come i Ryzen3000. Mentre AMD non ha ancora rilasciato dichiarazioni riguardo i nuovi Ryzen 9000 e AI 300. In molti, infatti, si chiedono se siano già protetti di fabbrica. La maggioranza dei chip recenti hanno già ricevuto gli aggiornamenti di sicurezza o lo riceveranno nei prossimi giorni.

Inoltre, anche alcuni Threadripper 1000 e 2000 non riceveranno la nuova patch perché considerati al di fuori dell’arco temporale per il supporto software. Sul sito web di AMD sono disponibili tutti i modelli esclusi.

Anche se, come accennato, l’attacco è particolarmente complesso e richiede un accesso diretto al kernel del sistema, è ugualmente consigliabile installare immediatamente l’aggiornamento di sicurezza. Agire velocemente può mettere al sicuro i sistemi interessati dai possibili attacchi hacker. Con la nuova patch rilasciata da AMD sarà possibile bloccare la vulnerabilità Sinkclose prima che possa essere utilizzata dai malintenzionati.

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Pubblicato da
Margareth Galletta