La fabbrica si trova nel Galles e si basa su un processo chimico che è stato ideato e brevettato da Excir. La società canadese ha realizzato suddetta strategia per poter estrarre l’oro dai rifiuti elettronici. Nello specifico, quelli provenienti da televisori, smartphone e computer.
Sono diverse le aziende che recentemente hanno avviato un processo di riciclo riguardante materiali rari
che si trovano nei componenti elettronici che vengono smantellati. Nel caso di Royal Mint la novità risiede nel tipo di realtà che per la prima volta si affida ad una pratica di questo tipo. L’oro che viene recuperato viene utilizzato per creare gioielli come collane, orecchini e anelli con sigillo. Questi prodotti vengono poi messi in vendita ad un costo che va da 350 a 140.000 euro.Il processo utilizzato dalla Royal Mint ha una durata di pochi minuti e risulta essere molto efficiente rispetto ai metodi tradizionali di estrazione. È importante sottolineare che la fabbrica in Galles non si occupa solo di estrarre l’oro. Infatti, quest’ultima lavora anche per trattare materiali meno importanti. Tra cui rame, acciaio, alluminio e rame. In tal modo è possibile accelerare il processo di riciclaggio.
Ciò che sta avvenendo con Royal Mint è un progetto molto interessante che agisce sia sulla velocità di lavoro che sul riciclo e il recupero di materiali preziosi.