Sembra ormai certo che, nel prossimo futuro, le auto cinesi potrebbero essere prodotte direttamente in Italia, e il primo nome in lizza è quello di Dongfeng. La conferma di trattative avanzate tra il Governo italiano e la casa automobilistica cinese è arrivata direttamente dal ministro Adolfo Urso, anche se non sono ancora stati definiti i tempi precisi dell’accordo.
La questione auto, infatti, è ancora oggetto di negoziati. Sicurezza informatica e la protezione dei dati sono al momento la preoccupazione principale. Il Governo italiano ha posto ovviamente delle condizioni, anche piuttosto stringenti, affinché Dongfeng possa avviare la produzione nel Bel Paese. Per cercare di avere il totale controllo sulle informazioni dei guidatori, la clausola del contratto prevede che l’Italia sia tra i due Paesi la sede principale di raccolta e di esaminazione. Tra le richieste c’è anche il punto in cui è specificato che una gran parte della componentistica, come i sistemi di infotainment, sia realizzata dalle aziende italiane.
Patti con altre case produttrici di auto
Il 45% della componentistica delle auto prodotte da Dongfeng in Italia dovrà essere di origine italiana. Questo non solo per favorire l’industria locale, ma anche per rispettare le linee guida del prossimo schema di incentivi governativi, che privilegeranno i modelli con componenti prodotte all’interno del Paese. Un incentivo che potrebbe valere centinaia di milioni di euro e che si rifà al modello già adottato in Francia.
Dongfeng non è l’unica casa automobilistica cinese interessata all’Italia. Il ministro Urso ha rivelato che ci sono trattative in corso anche con altri produttori cinesi. Dopo Ferragosto, alcuni membri del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) si recheranno in Cina per avviare colloqui con Byd e Aiways, altre due case automobilistiche importanti. I rappresentanti del governo cercheranno di stabilire linee produttive sul suolo italiano. Se le trattative dovessero andare a buon fine, l’Italia potrebbe diventare un hub produttivo per diverse case automobilistiche cinesi, divenendo uno dei suoli più rinomati nell’industria automotive europea.