Google Una recente sentenza ha ritenuto Google colpevole di posizione dominante per il settore delle ricerche online. Considerando tale risultato, il giudice che si è occupato del caso ha invocato un intervento da parte del dipartimento di giustizia degli Stati Uniti. Tale intervento deve essere mirato a spingere Google a trovare soluzioni alternative che possano rimediare a tale situazione. Il limite di tempo imposto è fino al 4 settembre. L’udienza è già fissata per il 6 settembre, data in qui si arriverà ad una conclusione definitiva.

Quale sarà il futuro di Google?

Secondo alcune fonti che hanno rilasciato una dichiarazione al New York Times, sembra che ci sia già una proposta concreta. Secondo tali voci sembra che si intenda chiedere a Google di scorporare alcune diramazioni per diminuire l’impatto dell’azienda di Mountain View sul settore delle ricerche online. In particolare si parla del browser internet Chrome ed anche del sistema operativo Android. La decisione non sarebbe casuale. Infatti, entrambi i soggetti sono condizionati da un ruolo centrale ricoperto da Google Search.

E non è tutto. Ci sono diversi rami che fanno parte dell’azienda e che non fanno che accrescere la risonanza e la presenza di Google. Tra quest’ultimi ci son Ads, YouTube, Search e Android. Tutti fattori che confermano il monopolio di Mountain View nel settore delle ricerche. L’idea di dividere l’azienda non è una novità. In America capita spesso che si ricorra a tale soluzione per ridimensionare situazioni di monopolio.

A tal proposito, può essere utile considerare che una soluzione simile era stata proposta anche in un caso analogo, verificatosi nel 2000, con protagonista Microsoft. La richiesta, in quel caso, fu però bloccata in appello. Nel caso di Google, come anticipato, sarà necessario attendere il 6 settembre per scoprire quale sarà la conclusione di tale caso.

C’è però un ulteriore ipotesi diffusa da altre fonti. Sembra che si stia anche considerando la possibilità di invalidare alcuni accordi che Google aveva stretto con diverse aziende. Nello specifico, si tratta dei rapporti instaurati per promuovere l’uso del suo Search affinché venisse usato come motore di ricerca predefinito sulle diverse piattaforme.

Al momento si stanno verificando diverse consultazioni sul caso. I procuratori generali stanno ascoltando le aziende coinvolte. Nello specifico, stanno prendendo nota delle loro proposte in modo da limitare il monopolio sulla ricerca web di Google. Non resta che attendere per scoprire quale sarà la sentenza definitiva.

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