Le contromisure adottate contro la pirateria sono state davvero tante negli ultimi anni anche se sembra che nessuna di queste abbia avuto troppo successo. Più volte infatti gli utenti hanno dichiarato di averla fatta franca con i loro metodi che riguardano anche le IPTV. In questo modo hanno evitato di sottoscrivere degli abbonamenti, anche più piani insieme, per seguire il calcio ma anche il cinema e tutti gli altri contenuti.
Proprio per questo motivo fu istituita la nuova piattaforma antipirateria chiamata Piracy Shield, un vero e proprio scudo che tutelasse sia la Serie A che i grandi broadcaster. A quanto pare però questa piattaforma si ritrova di nuovo ad affrontare alcuni problemi, siccome, secondo le autorità, sarebbe stata creata ignorando alcune regole basilari della rete.
Il tribunale di Milano ha infatti rigettato il ricorso che ad aprile fu presentato dalla Lega Serie A nei confronti di Cloudflare. In tanti ricorderanno infatti che diversi siti legali erano stati colpiti dal Piracy Shield, ovviamente non avendo nulla a che fare con la pirateria. Proprio in quel caso fu Cloudflare a mettere in atto un’azione contro AGCOM.
Pirateria e Piracy Shield: la Serie A perde il ricorso contro Cloudflare
Stando a quanto emerge dai documenti ufficiali, l’autorità giudiziaria non avrebbe i poteri per poter imporre a Cloudflare, che è un operatore internazionale, di effettuare l’iscrizione al Piracy Shield.
L’accusa che era stata mossa dalla Lega Serie A comprendeva infatti la tendenza di Cloudflare a diffondere dei contenuti pirata e anche a favorire l’anonimato di coloro che li proponevano. Il tutto si conclude almeno per il momento con un grande nulla di fatto che lascia dunque un po’ perplessi sull’utilità della piattaforma Piracy Shield. Nel frattempo si aspetta che venga avviata la nuova versione 2.0 che è stata annunciata qualche mese fa, nella speranza di abolire il fenomeno della pirateria.