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Telepass: non tutti conoscono questa opzione utile

Telepass è uno dei servizi più usati dagli automobilisti in Italia. Il sistema offre un modo rapido e sicuro per pagare i pedaggi dei caselli senza dover attendere le lunghe code che spesso di creano in queste situazioni. si tratta sicuramente di un’opportunità unica per tutti gli utenti che viaggiano molto o ne hanno bisogno per lavoro. Tutti sanno come funziona Telepass e come è possibile utilizzarlo nei propri viaggi, ma non tutti conoscono il significato della “T” presente nei dintorni dai caselli autostradali. Si tratta di una curiosità utile che molti non conoscono nonostante utilizzano tale sistema da molto tempo. Di cosa si tratta?

Telepass: ecco il mistero della “T” gialla

In molti credono che l’icona rappresenti la presenza di una corsia adibita a suddetto metodo di pagamento per i pedaggi. In realtà non è così. L’icona della “T” non solo indica la possibilità di passare in fretta pagando attraverso Telepass, ma esprime anche la possibilità di selezionare suddetta corsia per procedere con tutti i sistemi di esazione dinamica

. Cosa significa? Nel dettaglio, tutti gli automobilisti che utilizzano dispositivi di telepedaggio, come Telepass, possono passare in quella corsia autostradale ed evitare le lunghe file al casello.

Dunque, in parole povere, il logo “T” non sta per Telepass, ma indica la sezione dedicata al Telepedaggio. E c’è di più. Tale segnaletica riguarda l’Italia, ma ci sono casi in cui tale icona viene accompagnata da una bandiera europea. In questo caso significa che è possibile procedere per quella corsia anche se si utilizzano dispositivi validi nell’Unione Europea. Possono sembrare interventi di poco conto, eppure conoscere tale segnaletica può essere particolarmente utile per tutti gli automobilisti che viaggiano in autostrada sia con Telepass che con qualsiasi altro sistema per il pagamento dei pedaggi. Conoscendo quanto detto è possibile procedere in modo spedito ed evitare le possibili code che si formano nelle altre corsie generiche.

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Pubblicato da
Margareth Galletta