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Ubisoft: negli Stati Uniti in arrivo altro maxi licenziamento

Negli ultimi tempi si sa il settore di videogiochi non sta passando un periodo florido, le varie aziende che si occupano di videogiochi stanno vivendo un periodo di assestamento legato ai crescenti costi di gestione e produzione che devono essere ammortizzati in qualche modo, le aziende hanno infatti bisogno di risparmiare e di risparmiare tanto, ecco dunque perché si stanno insegnando su come abbassare i costi, soluzione che purtroppo nella maggior parte dei casi prende pur in licenziamenti a tappeto che lasciano a casa tantissimi dipendenti.

 

Il comunicato

Dopo i vari licenziamenti di cui vi abbiamo già parlato precedentemente, è arrivato il turno di Ubisoft, secondo una fonte di Bloomberg, Ubisoft avrebbe notificato il licenziamento a circa 45 dei suoi dipendenti distribuiti nelle sedi di San Francisco e Cary, voce confermata da un portavoce di Ubisoft che ha dichiarato: “È stata una decisione difficile ma necessaria per allineare le organizzazioni di questi studi con i loro futuri obiettivi aziendali e di sviluppo. Garantiamo il nostro impegno per fornire un supporto completo a coloro che sono stati colpiti, incluse l’indennità di licenziamento e l’assistenza per trovare nuovo lavoro, e li ringraziamo per il lavoro svolto presso Ubisoft.

”.

Non si tratta della prima ondata di licenziamenti per Ubisoft, la quale già in passato nell’ufficio di Cary aveva proceduto a sfoltire il personale per cercare di ridurre i costi aziendali, una decisione che anche all’epoca è stata definita difficile ma che allo stesso tempo Ubisoft non ha pensato due volte a perseguire.

Le ondate di licenziamenti nel settore dei videogiochi e della tecnologia in generale sono un fenomeno che ha visto un’intensificazione soprattutto nell’ultimo anno a causa degli aumentati i costi di gestione e delle materie prime che gravano sui bilanci aziendali con le aziende che non riescono a trovare altra soluzione, se non intervenire sul personale sfoltendo al minimo indispensabile la forza lavoro disponibile.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve