L’analisi condotta ha analizzato un campione di 100 milioni di righe. La fuga di dati faceva riferimento ai numeri di previdenza sociale, ma tra i dati analizzati solo il 31% faceva riferimento a numeri univoci. La maggioranza di quest’ultimi non corrispondevano tra loro, inoltre molte informazioni risultavano duplicate. Inoltre, c’è un’incongruenza relativa al numero degli individui coinvolti. Considerando la popolazione menzionata sembra che quest’ultima non raggiunga i 2,9 miliardi citati
.Considerando quanto emerse, Troy Hunt ha ipotizzato che la presenza di alcuni dati effettivamente autentici abbia accentuato la questione portando molti a parlare della violazione più vasta mai verificatasi. Il clamore mediatico che è emerso da ciò ha portato ASDoD ad ingrandire i numeri per poter chiedere una somma di denaro più elevata.
Ciò non significa che la violazione non sia stata grave. Dall’analisi sono emersi migliaia di dati legittimi. Dunque, anche se in numero inferiore a quelli dichiarati dai cybercriminali, la questione rimane ugualmente problematica. Sono circa 134 milioni gli indirizzi email validi rivelati. Quest’ultimi potrebbero esporre gli individui ad enormi rischi e a truffe basate sul phishing e sul furto delle identità digitali. Indipendentemente dalla veridicità della violazione è importante evidenziare come le fake news possono diffondersi in qualsiasi settore. Per questo motivo è importante verificare le notizie e le presunte fonti per essere certi che la notizia che si sta diffondendo sia veritiera.