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Goletta Verde 2024: il 37% dei campioni marini risulta inquinato

I recenti risultati delle analisi condotte dalle Golette di Legambiente sono sconfortanti: il 36% dei campioni raccolti dai mari e laghi italiani supera i limiti di legge, confermando un preoccupante aumento dell’inquinamento. Il progetto Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2024 di Legambiente, volto a monitorare annualmente la qualità delle acque, ha rivelato che la situazione ambientale sta peggiorando a causa di fattori legati sia alle attività umane che al cambiamento climatico.

 

Cosa dice il Rapporto Spiagge 2024 di Legambiente

Il Rapporto Spiagge 2024 di Legambiente sottolinea come gli eventi meteorologici estremi, combinati con la pressione delle attività umane, stiano mettendo a rischio le coste italiane. La mancanza di adeguate infrastrutture di depurazione, aggravata da piogge intense e scarichi abusivi, sta contribuendo alla contaminazione delle acque. Negli ultimi tre mesi, sono stati analizzati 394 campioni in 19 regioni italiane. I risultati mostrano che 101 campioni sono fortemente inquinati e il 36% dell’inquinamento supera i limiti consentiti. Le acque marine risultano particolarmente critiche, con un campione inquinato ogni 76 chilometri di costa.

L’aumento della contaminazione è preoccupante: dal 31% di campioni inquinati nel 2022, si è passati al 36% nel 2023, fino a raggiungere un 37%

attuale. Dei 265 campioni marini esaminati in 15 regioni costiere, un terzo risulta inquinato. Per quanto riguarda i laghi, su 129 campioni prelevati da 39 bacini, il 67% è entro i limiti, mentre il 28% è fortemente inquinato.

La situazione è particolarmente critica alle foci dei fiumi e nei canali, dove il 59% dei 185 campioni prelevati supera i limiti di inquinamento. Le condizioni climatiche estreme del 2024, con piogge intense al Nord e siccità al Sud, hanno aggravato ulteriormente la crisi, mettendo sotto pressione gli impianti di depurazione e causando il prosciugamento dei laghi.

Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente, commenta: “Le condizioni meteorologiche estreme degli ultimi due anni hanno influito pesantemente sui risultati delle analisi. La tropicalizzazione del Mar Mediterraneo ha anche favorito l’arrivo di specie animali invasive come il granchio blu“. Nonostante i dati allarmanti, c’è una nota positiva: nelle aree con un alto afflusso di bagnanti, i campioni analizzati mostrano un miglioramento rispetto al passato, con solo il 14% delle analisi che ha ricevuto una valutazione sfavorevole.

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Pubblicato da
Margherita Zichella