Come molti avevano sospettato, l’impatto dei nuovi dazi imposti dall’Unione Europea sulle auto elettriche prodotte in Cina sta avendo delle conseguenze. La scelta dell’UE si sta già facendo sentire e non poco. Secondo alcune analisi effettuate da esperti, lo scorso mese sono diversi i brand cinesi che hanno avuto cali. Giganti come BYD e MG hanno visto numeri scesi del 45% rispetto solo al mese di giugno nei 16 Stati membri dell’UE. Valori che fanno paura all’industria.
La contrazione può essere almeno in parte spiegata dall’aumento delle consegne nel mese di giugno. Prima che entrassero in vigore i dazi i concessionari hanno voluto giocare intelligentemente di anticipo avviando le spedizioni. Considerando già che il mercato delle auto elettriche è tutt’altro che roseo e che ha avuto in generale una diminuzione del 36%, i dazi non fanno che peggiorare la situazione. Tra i brand colpiti non ci sono solo i cinesi. Anche BMW, Stellantis e Tesla, che producono alcuni modelli in Cina, hanno subito gravemente i danni delle nuove tariffe. Il “ve lo avevamo detto” qui è d’obbligo.
Produttori cinesi di auto elettriche ed Europa
Anche con questo rallentamento non di poco conto, i produttori cinesi di auto elettriche continuano ed essere positivi sull’Europa. Marchi come i prima citati BYD e MG hanno continuato a espandere la loro quota di mercato, che ha raggiunto l’8,5% a luglio. Tra le due, in particolare, BYD ha triplicato le vendite se confrontate con quelle dello scorso anno. MG, contrariamente, ha registrato un calo del 20%. BYD sta cercando di rendere la sua presenza nel continente ancora più stabile. Come? Con strategie aggressive come la sponsorizzazione che approfittano degli Europei di calcio e l’apertura di un nuovo stabilimento per aggirare i dazi.
I dazi sono in realtà il risultato di un’indagine anti-dumping condotta dalla Commissione Europea. Questa ha accusato la Cina di sussidiare i propri produttori per mantenere prezzi bassi delle auto elettriche. I dazi diventeranno permanenti a partire da questo Novembre, a meno che non ci siano cambiamenti. Pechino ha risposto con contromisure su vari prodotti europei e ha presentato un reclamo all’Organizzazione Mondiale del Commercio contro l’UE. Intanto, produttori e associazioni chiedono a Bruxelles di riconsiderare la propria posizione.