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Negli ultimi anni, Google ha investito molto per migliorare l’esperienza fotografica sui suoi dispositivi. Specialmente sui suoi smartphone di punta. Una delle innovazioni più recenti è la tecnologia Ultra HDR. La quale permette di catturare immagini con colori più dettagliati. Capacità riservata principalmente ai dispositivi di fascia alta come i Pixel. Questa tecnologia combina un classico file JPEG con una mappa di tonalità aggiuntiva. Promettendo così foto con una resa cromatica superiore. È però emerso un problema che riguarda proprio la gestione delle foto Ultra HDR da parte dell’app GoogleFoto.

La soluzione parziale di Google: un passo avanti, ma non basta

Fino a poco tempo fa, infatti, modificare una foto Ultra HDR tramite Google Foto comportava la perdita di questo standard avanzato. Anche se la modifica applicata era semplice, come un filtro o un miglioramento automatico, la foto risultante non conservava più lo standard UltraHDR. Ma diventava un semplice file JPEG. Questo inconveniente, di cui molti utenti non si erano forse accorti, ha sollevato preoccupazioni tra coloro che desiderano preservare la massima qualità.

Di recente, Google ha introdotto un aggiornamento che rappresenta un primo passo verso la risoluzione di questo problema. Adesso alcune modifiche come il ritaglio e la rotazione delle immagini non comportano più la perdita dello standard Ultra HDR. Ciò significa che, almeno per queste operazioni, la qualità resta intatta. Ad ogni modo, la soluzione attualmente sviluppata non è definitiva e non copre tutte le possibili modifiche.

Infatti, se si applicano altri tipi di modifiche, come i filtri o l’aggiunta di effetti, lo standard Ultra HDR viene ancora rimosso dall’immagine finale. Google ha riconosciuto il problema e ha dichiarato di essere al lavoro per una soluzione più completa. Gli utenti possono quindi sperare che, in un prossimo futuro, sarà possibile sfruttare appieno le potenzialità dell’UltraHDR. Il tutto senza compromettere la qualità delle loro foto durante il processo di editing.

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