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Oxford sviluppa una pellicola fotovoltaica super-efficiente

Il mondo dell’energia è in piena evoluzione, con le fonti rinnovabili al centro di una transizione epocale che mira a contrastare il cambiamento climatico. Una svolta cruciale potrebbe arrivare dall’Università di Oxford, dove un team di ricercatori del Dipartimento di Fisica, guidato dal professor Henry Snaith, ha sviluppato una pellicola fotovoltaica altamente innovativa. Questo nuovo materiale potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui l’energia solare viene prodotta e utilizzata, ponendosi come una delle scoperte più promettenti degli ultimi anni.

 

Un super materiale dall’Università di Oxford

Il segreto di questa tecnologia risiede nella flessibilità della pellicola, che può essere applicata su una vasta gamma di superfici, dalle piccole apparecchiature elettroniche fino a edifici e veicoli. Il materiale alla base di questa pellicola è una nuova versione della perovskite, noto per le sue straordinarie capacità fotovoltaiche. Questa sostanza è in grado di convertire la luce solare in energia elettrica con una notevole efficienza, rendendo la pellicola un’opzione potenzialmente rivoluzionaria nel campo dell’energia solare.

I risultati dei test

sono sorprendenti: uno strato di pellicola spesso appena un micron riesce a raggiungere un’efficienza del 27%, superando la media dei pannelli solari tradizionali a base di silicio. E non finisce qui: il team di Oxford è fiducioso che, attraverso ulteriori perfezionamenti, questa efficienza possa spingersi fino al 45%. Un risultato del genere potrebbe cambiare completamente le carte in tavola, offrendo una soluzione energetica ancora più competitiva.

Nonostante le prospettive entusiasmanti, permangono delle sfide significative, in particolare per quanto riguarda la durata dei materiali perovskiti nel tempo. La stabilità e la resistenza a lungo termine sono questioni ancora aperte, che i ricercatori dovranno affrontare prima che la pellicola possa essere adottata su larga scala.

Lo studio ha ricevuto conferme anche da revisioni indipendenti, suggerendo che questa tecnologia potrebbe davvero giocare un ruolo chiave nel futuro delle energie rinnovabili. Sebbene l’implementazione industriale richieda ulteriori sviluppi, l’innovazione dei ricercatori di Oxford rappresenta un passo decisivo verso un futuro energetico più sostenibile e alla portata di tutti.

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Pubblicato da
Margherita Zichella