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Piracy Shield: nuovi possibili interventi per migliorare il sistema

Il fenomeno della pirateria risulta particolarmente diffuso nel mondo calcistico, soprattutto negli ultimi anni. A tal proposito, le principali piattaforme stanno incentivando il loro intervento nella lotta contro tale fenomeno. Sembra infatti che siamo ben lontani dalla sua sconfitta. A tal proposito, è stato introdotto l’ormai noto Piracy Shield. Ma la piattaforma anti-pirateria non ha sortito, almeno per il momento, l’effetto sperato.

Il Piracy Shield è stato ideato con lo scopo di tutelare i diritti televisivi contro il fenomeno dello streaming illegale. Il suo arrivo sul mercato non ha però fermato i “pirati” che continuano a perpetuare i propri scopi, utilizzando nuovi metodi per aggirare i controlli.

Il Piracy Shield non ferma la pirateria: cosa fare?

I contenuti calcistici illegali continuano a diffondersi nonostante i recenti interventi. A tal proposito, l’AGCOM ha richiesto un nuovo scudo che risulti più potente dell’attuale Piracy Shield.

Quest’ultimo, al momento del suo lancio, aveva presentato dei risultati interessanti. Lo scudo, era riuscito infatti a bloccare fino a 18.000 trasmissioni

illegali solo nei primi 30 minuti dall’inizio delle patite di calcio.

Nei primi giorni sono state bloccate, solo grazie alle segnalazioni DAZN, circa 210 trasmissioni illegali. Dati importanti che però ora richiedono un potenziamento.

È stato evidenziato che il Piracy Shield presenta una capacità operativa limitata. Ciò rende ancora più evidente l’importanza di un potenziamento.

L’AGCOM ha riconosciuto la situazione e l’importanza di interventi mirati per l’evoluzione della tecnologia. Ciò risulta fondamentale con il fenomeno della pirateria che continua a crescere. A tal proposito, è stata incaricata la Consip per indire una gara d’appalto attraverso la quale verrà selezionato un fornitore privato. Quest’ultimo sarà a sua volta incaricato per realizzare un nuovo sistema contro la pirateria che sarà denominato “Scudo 2.0“. Non resta che attendere quale sarà il futuro del Piracy Shield e del suo possibile successore per il contrasto all’anti-pirateria.

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Pubblicato da
Margareth Galletta