Il nuovo re del mercato è arrivato? Onestamente non lo sappiamo ancora, anche perché iPhone 16 Pro Max è alle porte, ma c’è da dire che Google Pixel 9 Pro XL si posiziona con una certa dose di prepotenza all’interno del settore dei flagship high-end. Che dire, ho usato un titolo provocatorio perché ho smanettato un po’ con le features AI di Google e volevo tenere un registro simpatico. C’è da dire che la recensione di questo prodotto richiama – per certi versi – quella del modello liscio che ho fatto uscire prima di questa (anche perché l’ho testato di più e mi è piaciuto di più per via del form factor). Ad ogni modo, costa tanto, è generoso in tutto e per tutto ma… non lo so Rick… è ottimo sì, ma… vabbè vediamolo nel dettaglio.
Scatola plastic-free in cartone riciclato: ottima, ma all’interno c’è solo il telefono e il cavo USB Type-C. Nulla di nuovo, vero?
Il design è raffinato, elegante, soprattutto in questa colorazione “Grigio creta”. Il vetro posteriore opaco è delizioso, quasi morbido e vellutato. Sì mi piace ma tanto ci metto la cover in silicone, quindi, vabbè… Il frame è in metallo e bisogna ammettere che è pesantino. Diciamolo, non facciamo finta di niente, per favore. Le dimensioni sono di 162,8 mm x 76,6 mm x 8,5 mm di spessore mentre il peso si attesta sui 221 grammi. Il touch and feel è premium, ma se vi piacciono i padelloni, lui farà al caso vostro. D’altronde, è un po’ come S24 Ultra, iPhone 15 Pro Max e non solo. Per fortuna c’è anche il Pro più piccolo per chi ha le manine piccole.
Ben 6,8 pollici per questo pannello OLED Super Actua di Google che arriva ad una luminosità di 3000 nit: praticamente è un faro con il refresh rate adattivo fino a 120 Hz. Si sblocca con il volto o con il fingerprint in-display, le cornici sono sottili e contenute. A me è piaciuto, è ottimo anche sotto il sole di Roma di questi giorni. Non di meno è protetto dal Gorilla Glass Victus 2.
Ma come va Google Pixel 9 Pro XL? Bene, grazie. Scherzi a parte, le prestazioni sono quelle che abbiamo con il Pixel 9 visto che c’è un Google Tensor G4 (con 16 GB di RAM) ma onestamente non è la potenza bruta la sua killer feature. La sua particolarità è che è tutto integrato con Gemini, l’AI di Google che funziona al meglio con questo modello ma alcune cose non sono disponibili da noi. Alla fine lo userete come ChatGPT e vi divertirete con il comparto fotografico. Ammettiamolo, “Aggiungimi” è spaziale
. Ci ho passato mezzora a farmi foto da solo. La batteria non la sto capendo: sembra generosa certo, lo sto testando da poco, ma è troppo fresco. Non mi era mai successo; a volte ho l’impressione di avere davanti a me un batteryphone, altre volte penso: boh, ma la verità è che mi sta piacendo più di quanto pensassi. Ci sta una cella energetica da 5060 mAh che si ricarica a 45W e, come sempre da qualche anno, non c’è il caricatore. La connettività però è completa: modem 5G, Wi-Fi 7, Bluetooth 5.4, NFC e non solo. Arriva con Android 14 in versione stock con 7 anni di update garantiti.Qui nulla da dire: se ho esaltato le prestazioni del Pixel 9 liscio, non posso non farlo anche con questo modello. In più abbiamo un sistema a tre lenti composto da una main camera da 50 Mega, un’ultrawide da 48 Mpx (degna di questo nome) e che funge anche da macro e un tele 5X da 48 megapixel che gira video anche con zoom 10X. Ottimo il sensore LDAF (Laser Detect Auto Focus). A differenza del modello base, qui c’è una selfiecam da 42 Megapixel. Le features AI per le foto sono quelle che userete di più, non prendiamoci in giro: vi divertirete tanto, sono utili e concrete.
Come ho detto per il Pixel 9, manca un ecosistema degno di questo nome. Ci sono 12 mesi di Gemini Advanced con 2 TB di storage ma poi si paga un abbonamento: sarà questo il futuro? Pagare piani mensili per usare tutte le features dei nostri smartphone? Ummmm, non bene. Google Pixel 9 Pro XL con un prezzo di listino di 1199€ per il modello con 128 GB di memoria.