Intelligenza artificiale: questa è la Strategia Italiana fino al 2026

Un elemento che certamente non tralasciato all’interno del nostro Stato e senza alcun dubbio quello legato alla pubblica amministrazione, quest’ultima si ritrova ad affrontare una situazione decisamente complessa dal momento che deve gestire una forza lavoro sottodimensionata e con l’età media molto alta, dinamiche alle quali si abbina anche un livello di istruzione Inferiore rispetto agli standard e alla media europea, ciò mette sotto la luce dei riflettori la necessità di un intervento per rendere quest’ultima molto più efficiente e funzionante, dal momento che è e sarà necessario che possa essere in grado di affrontare le sfide del presente e del futuro, come ad esempio la gestione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza o PNRR.

 

La necessità di intervenire

Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere ha dichiarato: “Digitalizzazione dei servizi e Intelligenza artificiale sono due frontiere essenziali per rendere efficiente la pubblica amministrazione, ridurre tempi e costi e semplificare le procedure. Ma soprattutto occorre investire di più sul personale della pubblica amministrazione. Fortunatamente qualcosa si è mosso negli ultimi anni. Entro il 2028, oltre il 37% del fabbisogno del settore pubblico sarà di figure qualificate e a elevata specializzazione e la domanda di personale in possesso di un titolo di formazione terziaria riguarderà il 76% del fabbisogno totale. Quello della PA è uno dei cantieri di lavoro più importanti per far crescere la produttività del Paese“.

Quest’ultimo ha sottolineato la necessità di intervenire dal momento che secondo le previsioni portate avanti da Unioncamere in collaborazione con ANPAL, nel tetraennio che va dal 2024 al 2028 sarà necessario dotarsi di 846.000 nuove unità lavorative, a causa di un cambio generazionale causato dall’uscita per pensionamento della gran parte della forza lavoro, infatti il 91% delle nuove assunzioni servirà appositamente a sostituire tali dipendenti che avranno un turn-over di circa 155.000 dipendenti l’anno.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale sarà cruciale dal momento che all’interno di un contesto in forte crisi a causa di una riduzione della forza lavoro evidente con quella presente non in grado di ottemperare alle richieste previste dal sistema, tornerebbe senza alcun dubbio utile avere a disposizione degli strumenti informatici in grado di ridurre i tempi e i costi di gestione di attività che normalmente vengono svolte da mani umane, ma che possono essere tranquillamente automatizzate, ciò consentirebbe di spostare tali risorse altrove magari investendo sul personale o su altri cantieri per aumentare la produttività del paese.

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