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IBM abbandona la Cina: chiusura dei laboratori e licenziamenti

IBM ha annunciato la chiusura delle sue attività di ricerca e sviluppo in Cina, con la cessazione dei lavori presso il China Development Lab e il China Systems Lab. Questa decisione comporterà il licenziamento di oltre 1.000 dipendenti distribuiti tra Pechino, Shanghai e Dalian, una città portuale del nord. La misura evidenzia l’effetto crescente delle tensioni internazionali sulle operazioni delle multinazionali in Cina, sollevando interrogativi sul futuro delle attività di R&S tecnologica nel Paese.

 

I licenziamenti di IBM e le problematiche economico-politiche legate alla Cina

La chiusura è stata segnalata nei giorni scorsi quando i dipendenti hanno visto l’accesso ai sistemi aziendali bloccato. Durante una riunione interna all’IBM China System Center, Jack Hergenrother, vicepresidente di IBM Global Enterprise Systems Development, ha confermato i licenziamenti. Sebbene non siano stati forniti dettagli specifici sui tagli, un portavoce dell’azienda ha dichiarato che IBM sta “adattando le proprie operazioni” per rispondere meglio alle esigenze dei clienti. Ha assicurato che il supporto ai clienti cinesi non sarà compromesso.

La strategia di IBM si orienterà ora verso team specializzati in cloud ibrido

e intelligenza artificiale, con l’obiettivo di continuare a offrire soluzioni innovative alle imprese cinesi, specialmente quelle private. Questo riflette un tentativo di mantenere la competitività nonostante le difficoltà operative e la riduzione delle attività di ricerca in Cina.

IBM non è l’unica multinazionale a ridurre la propria presenza in Cina. Altre grandi aziende tecnologiche, come Ericsson, Amazon e Intel, hanno intrapreso azioni simili in risposta a un contesto economico e politico complesso. Le vendite di IBM in Cina sono diminuite costantemente negli ultimi anni. Nel 2023, i ricavi nel Paese sono scesi del 19,6%, mentre nell’intera regione Asia-Pacifico sono aumentati dell’1,6%. Nei primi sei mesi del 2024, le vendite in Cina hanno subito una flessione del 5%, mentre la regione ha visto una crescita del 4,4%.

Nonostante queste sfide, IBM ha recentemente riconosciuto il contributo del suo China Development Lab nello sviluppo della piattaforma di intelligenza artificiale WatsonX, che ha avuto un impatto positivo sull’azienda. La chiusura delle attività in Cina si inserisce in un contesto globale di riduzioni del personale, con IBM che ha già annunciato licenziamenti e una strategia di sostituzione di posti di lavoro con sistemi di intelligenza artificiale.

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Pubblicato da
Margherita Zichella