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Autovelox Bologna: ALTVELOX contro le autorità locali

La controversia sugli autovelox a Bologna solleva molti  ha sollevato molti interrogativi negli ultimi giorni. I meccanismi sono davvero regolari? I dispositivi sono stati omologati secondo le normative vigenti? L’Associazione Nazionale ALTVELOX ha sollevato un polverone nel capoluogo emiliano, presentando un esposto alla Procura della Repubblica di Bologna. Al centro della questione c’è la legittimità dei dispositivi di rilevamento della velocità installati nelle strade cittadine, che secondo l’associazione sarebbero privi della necessaria omologazione prevista dal Codice della Strada. Il fulcro della polemica ruota attorno all’articolo 142, comma 6, che stabilisce la necessità di omologazione per la validità legale delle rilevazioni di velocità degli autovelox. E se le accuse si rivelassero fondate, quali potrebbero essere le ripercussioni per l’amministrazione e per le aziende produttrici?

L’associazione ALTVELOX non ha solo puntato il dito contro gli autovelox, ma infatti ha chiamato in causa personalità dell’amministrazione locale. Tra questi vi è il sindaco Matteo Lepore, l’assessora alla mobilità Valentina Orioli e il comandante della Polizia Locale Romano Mignani. Nel mirino anche il prefetto Attilio Visconti e altri funzionari, ancora non identificati. È davvero possibile che un’intera città stia utilizzando dispositivi non conformi?

Quanto sarebbero gravi le conseguenze se gli autovelox non fossero a norma?

Secondo ALTVELOX, la questione si è aggravata a causa del silenzio delle istituzioni bolognesi. Nonostante le ripetute richieste di chiarimenti, culminate in un formale accesso agli atti l’11 dello scorso luglio, l’associazione lamenta di non aver ricevuto alcuna risposta dalle autorità. Le non risposte hanno portato ALTVELOX al credere al rifiuto di atti d’ufficio. Ha dovuto chiedere così alla Procura di indagare su possibili violazioni degli articoli 328, 476, 479 e 640 del codice penale per l’uso degli autovelox.

Le conseguenze di questa vicenda potrebbero essere parecchio gravi. Se le accuse dovessero trovare riscontro, ALTVELOX prospetta l’annullamento delle multe emesse e possibili conseguenze penali per gli enti. L’associazione ha chiesto poi il sequestro degli autovelox contestati. Riuscirà la Procura a fare luce su questa delicata questione? La vicenda, senza dubbio, mette in luce la necessità di un dialogo più trasparente tra istituzioni e cittadini sui temi della sicurezza stradale e della legittimità delle sanzioni.

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Pubblicato da
Rossella Vitale