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CEO di Telegram in custodia: accuse di crimine informatico

Il CEO di Telegram, Pavel Durov, è attualmente in custodia presso il carcere di Parigi dopo essere stato arrestato sabato scorso all’aeroporto di Le Bourget. Secondo quanto riportato dal Tribunale Giudiziario di Parigi, l’arresto è il risultato di un’indagine iniziata l’8 luglio dalla Sezione J3JUNALCO, responsabile della lotta contro la criminalità informatica della Procura di Parigi. L’inchiesta ha portato a una serie di accuse gravi, che comprendono dodici capi d’imputazione.

 

L’arresto di Durov e le pesanti accuse giudiziarie

Le accuse contro Durov includono la presunta complicità nella gestione di una piattaforma online che faciliterebbe transazioni illegali per gruppi di criminalità organizzata, nonché il rifiuto di fornire informazioni richieste dalle autorità per intercettazioni legali. Tra le accuse figurano anche il possesso e la distribuzione di immagini pornografiche di minori, nonché la gestione e la vendita di sostanze stupefacenti. Ulteriori imputazioni riguardano la fornitura di apparecchiature e programmi destinati a compromettere i sistemi informatici e il riciclaggio di proventi derivanti da attività criminose.

In aggiunta, Durov è accusato di aver fornito servizi di crittografia senza la necessaria dichiarazione certificata, una violazione di una nuova legge francese che regolamenta la crittografia. Il sistema di crittografia di Telegram, essendo proprietario

, non ha mai presentato la documentazione richiesta per operare in Francia.

Le indagini continueranno con il coinvolgimento del Centro per la lotta contro la criminalità informatica e dell’Ufficio nazionale antifrode. La custodia cautelare di Durov è stata prorogata fino al 28 agosto.

 

Secondo il Cremlino un caso politico

L’arresto di Durov ha avuto ripercussioni significative anche sul mercato delle app. Negli Stati Uniti, Telegram ha visto un aumento del 4% nei download, raggiungendo il secondo posto nella categoria Social Network su App Store, sebbene ora sia scesa al terzo posto, dietro Threads e WhatsApp. In Francia, Telegram è la prima app social e la terza nella classifica generale su App Store. Negli Stati Uniti, è balzata dal 18° all’8° posto escludendo i giochi.

Il Cremlino ha reagito all’arresto definendolo un caso politico, con Dmitri Peskov, portavoce del presidente Putin, che ha affermato che senza prove concrete si tratterebbe di un tentativo di limitare la libertà di comunicazione. Anche Vjačeslav Volodin, presidente della Duma, ha insinuato che l’arresto potrebbe essere influenzato dagli Stati Uniti, suggerendo che sarebbe parte di una strategia per esercitare controllo su Telegram in vista delle elezioni presidenziali americane.

 

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Pubblicato da
Margherita Zichella