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Etiopia: stop auto a combustione per una mobilità elettrica

L’Etiopia ha sorpreso il mondo con l’annuncio di un divieto di importazione di veicoli a combustione interna. La manovra parte da gennaio ed è un passo deciso verso la mobilità elettrica del Paese. Ci sono ancora parecchie sfide sull’infrastruttura energetica, ma la strategia ha il suo perché ed è stata accuratamente studiata. Cercano così di questa evitare l’importazione di auto usate inquinanti e ad anticipare la transizione verso veicoli a emissioni zero.

L’Etiopia ha accesso limitato all’elettricità. Il 60% della sua popolazione ha a disposizione una rete molto instabile, che soffre di frequenti blackout. Il Paese però, al contrario di quel che si pensi, ha un enorme potenziale di energia rinnovabile. Tocca oltre 60.000 MW stimati provenienti da fonti eoliche, solari, geotermiche e idroelettriche. Questa ricchezza potrebbe alimentare non solo l’economia nazionale, ma anche lo sviluppo di un ecosistema per auto elettriche.

Transizione alle auto elettriche contro i blackout in Etiopia

Seguendo un percorso simile alla telefonia mobile, l’Etiopia punta a saltare direttamente alla mobilità elettrica. Cerca così di evitarne gli investimenti in combustibili fossili. L’approccio è innovativo, simile a quello adottato da altri paesi africani. Questi hanno bypassato la rete di telecomunicazioni tradizionale

per passare direttamente al wireless. Uno dei principali benefici attesi è il contributo delle auto elettriche alla stabilità della rete elettrica. Un ruolo chiave nella transizione etiope lo giocherà anche la Cina. Essa potrebbe aiutare il Paese con veicoli elettrici a prezzi accessibili o assistenza nella produzione locale. In passato aveva già supportato l’Etiopia con un’importante cancellazione del debito.

Le auto con ricarica bidirezionale potrebbero diventare parte integrante del sistema energetico, caricandosi durante i picchi di produzione da energie rinnovabili e fornendo energia anche in caso di blackout. Tra le vetture dotate di questa tecnologia abbiam la Toyota bZ4X, auto già popolare nel Paese. Anche con tale diffusione esistente, c’è ancora un bisogno urgente di creare una rete di stazioni di ricarica in corrente continua. Questo esempio dimostra come, attraverso una pianificazione strategica attenta e precisa, i veicoli elettrici possano portare grossi benefici contribuendo alla stabilità della rete.

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Pubblicato da
Rossella Vitale