Tesla ha mantenuto la promessa di ampliare l’accesso alla sua rete Supercharger. Ciò ha sorpreso data la serie di ristrutturazioni interne che hanno scosso l’azienda. Di recente, il colosso di Elon Musk ha esteso la timeline del progetto di integrazione della rete fino al prossimo anno. Il brand ha ora garantito che veicoli di cinque marchi potranno presto usufruire della rete di ricarica più vasta e diffusa al mondo. Ma tutto questo a quale costo?
L’azienda ha attraversato da poco un periodo turbolento . C’è stata anche la dismissione dell’intera divisione dedicata alle stazioni Supercharger, che ha portato al licenziamento di circa 500 dipendenti, tra cui figure chiave come Rebecca Tinucci e Daniel Ho. Questi cambiamenti sono stati giustificati da Musk come necessari per mantenere Tesla “agile e competitiva”. Inevitabilmente hanno rallentato anche altri costruttori. Questo potrebbe mettere a rischio la leadership di Tesla? O è solo un passo necessario per rafforzare la sua posizione?
Mentre il processo di integrazione procede più lentamente del previsto, Tesla ha cercato di avviare una nuova strategia
La scelta di Musk di promuovere il NACS come standard di riferimento per l’industria automobilistica nordamericana si sta dimostrando vincente. Questa semplifica come prima cosa l’esperienza di ricarica per gli utenti. Altro vantaggio è che apre la porta a una maggiore interoperabilità tra i veicoli elettrici, facilitando l’accesso di auto anche non propriamente Tesla alla rete Supercharger. Adesso ci si chiede se l’azienda riuscirà a mantenere questo slancio. Ci sono ancora parecchie sfide interne per eliminare i dubbi. Tesla sarà in grado di unire i progetti di espansione e innovazione?