Uno dei titoli più famosi della storia dei videogiochi senza alcun dubbio GTA, il noto videogioco si appresta tra l’altro a riscrivere la storia con l’arrivo del sesto capitolo nel 2025 che dovrebbe finalmente prendere il passo del quinto capitolo la cui longevità è a dir poco leggendaria, basti pensare che ha girato perfino su tre generazioni di console diverse.
Se il futuro del videogioco dunque sembra florido e lascia spazio a tantissime possibilità, anche il passato però può risultare interessante, sembra infatti che Rockstar in passato avesse avuto l’idea di sviluppare un GTA ambientato a Tokyo, nel periodo medesimo del rilascio di GTA San Andreas, idea decisamente avvincente ma che poi venne completamente abbandonata dall’azienda.
L’idea c’era ma le difficoltà anche
A parlare di questa possibilità è stato un ex dipendente di Rockstar Games che però ha preferito restare anonimo e che ha dichiarato le seguenti affermazioni: “All’epoca avevamo appena pubblicato GTA III, e Sam faceva spesso avanti e indietro da Tokyo per pubblicizzare il gioco. La città gli era piaciuta molto, e la immaginava come ambientazione di un capitolo della serie. Vent’anni fa però gli strumenti non erano gli stessi di cui disponiamo oggi, e oltre ai vari problemi logistici e alla necessità di inviare un team per mappare l’intera città, c’era il problema di riuscire a fare satira su una cultura differente, realizzando anche una narrativa tipica della serie di GTA. Far quadrare tutto era troppo difficile, quindi abbiamo rinunciato.”.
Come si evince da quanto è stato detto dunque i problemi per sviluppare un GTA ambientato in Giappone erano molteplici sia da un punto di vista prettamente tecnico, in quanto la città era decisamente grande e complessa ma anche di tipo culturale, per un’azienda americana e infatti molto più semplice riprodurre la cultura e le usanze di una città americana piuttosto che di una giapponese, ecco dunque perché all’epoca si decise di giocare in casa e tuttora rockstar games preferisce optare per soluzioni casalinghe piuttosto che per città all’infuori dei confini americani.