servicebridge Di recente stanno aumentano le violazioni informatiche. Quest’ultime rappresentano un grave problema per i milioni di utenti che ogni giorno potrebbero essere vittime di una falla nella loro sicurezza. A tal proposito ServiceBridge, piattaforma di gestione, è stata protagonista di un incidente piuttosto grave. Involontariamente, infatti, sono stati esposti 31 milioni di file. Quest’ultimi contenevano informazioni sensibili relative a privati ed aziende in Canada, Stati Uniti e Regno Unito.

A scoprire la falla è stato Jeremiah Fowler. Il ricercatore di sicurezza ha rivelato un database di 2,68 terabyte. Quest’ultimo risultava essere accessibile in rete senza protezione. La situazione ha dato inizio ad una serie di discussioni e preoccupazioni relative alla gestione dei dati e la loro sicurezza online.

ServiceBridge protagonista di una falla di sicurezza

Una fuga di notizie come questa può rivelarsi particolarmente pericolosa. Malintenzionati e cybercriminali possono sfruttare informazioni sensibili per perpetuare attacchi e frodi informatiche in modo semplice e maggiormente ingannevole.

Nel dettaglio, i dati emersi sono nomi, indirizzi ed e-mail degli utenti coinvolti. Inoltre, erano compresi anche numeri di telefono e dettagli parziali relativi alle carte di credito degli utenti. Ciò rende evidente la portata del danno ricevuto. E non è tutto. Nel dati resi, involontariamente, disponibili in rete coinvolgono anche immagini di interni ed esterni di aziende e proprietà. Inoltre, sono stati scovati anche moduli di consenso HIPAA per la sanità e accordi relativi ad attrezzature mediche.

Considerando che i dati coinvolgono anche immagini di proprietà, il rischio è che oltre agli attacchi digitali possano verificarsi anche attacchi fisici ai danni degli utenti coinvolti. A tal proposito, ServiceBridge è intervenuta rimuovendo il database che era stato esposto. L’intervento è stato attuato però solo dopo che la piattaforma era stata informata della falla. Ciò ha portato molti a chiedersi per quanto tempo i dati sono rimasti accessibili sul web. Solo con il tempo sarà possibile comprendere quali saranno le conseguenze di tale evento sia per gli utenti che per la stessa ServiceBridge.

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