Neanche il tempo di arrivare sul mercato che i nuovi smartphone di Google sono finiti sotto gli occhi Attenti degli operatori di terze parti che si occupano di valutarne la ripara, ovviamente ciò si è tradotto in un teardown Atto a valutare le possibilità di riparazione dello smartphone e soprattutto le difficoltà legate ad essa, il device finito sotto esame appartenente all’ultima famiglia rilasciata da Google è il Pixel 9 Pro XL.
Bene l’accesso ma male la batteria
Stando a quanto emerso dal procedimento effettuato da numerosi operatori, emerge che accedere al vano interno del dispositivo non è molto difficile, Google lo ha fornito infatti di due accessi distinti, uno anteriore e uno posteriore che consentono dunque di accedere attraverso il display e attraverso la scocca, i punti positivi però finiscono qui, Google ha infatti utilizzato un comparto di viti diverse tra loro che obbligano a tenere traccia di quelle rimosse in modo da poterle reinserire in modo corretto una volta terminata la riparazione, il testimone passa poi alla batteria, elemento che più di tutti finisce sempre per essere sostituito almeno una volta nell’arco della durata di vita di uno smartphone, quest’ultima stando a quanto emerso è agganciata alla scocca posteriore con una colla particolarmente tenace e la sua rimozione non è per nulla aiutata dalle linguette apposite, per rimuoverla serve tanto alcol isopropilico e fare leva, operazione che può danneggiare lo smartphone inavvertitamente.
Ciò che dunque è emerso e che sicuramente accedere allo smartphone non è un’operazione complessa, però rimuovere la batteria e sicuramente un elemento a suo sfavore che rende la ripara di questo dispositivo decisamente sconsigliabile e poco elevata, un vero peccato considerato l’intento di Google o di rendere l’accesso al vano interno, decisamente più agevole rispetto ad altri smartphone di pari fascia di prezzo, Pixel 9 Pro XL non è così riparabile.