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Musk accusa il Brasile di censura per il blocco di X

Il conflitto tra Elon Musk e le autorità brasiliane si infiamma ulteriormente dopo che il giudice Alexandre de Moraes ha imposto un blocco su X, il social network di proprietà di Musk, fino a quando non verranno soddisfatti alcuni requisiti legali. La decisione prevede che X rimanga inaccessibile in Brasile fino alla nomina di un nuovo rappresentante legale e alla rimozione di post pro-Bolsonaro che incitano all’odio e alla violenza. Musk ha descritto la misura come anti-democratica, sostenendo che limita la libertà di espressione.

 

Fino a che punto può spingersi la libertà d’espressione?

Nonostante le contestazioni di Musk, la Corte Suprema Federale ha confermato la sospensione del social network, appoggiando la decisione del giudice de Moraes. La sentenza include anche una multa di 50.000 real (circa 8.000 euro) per ogni giorno in cui si tenta di eludere il blocco utilizzando tecniche come le VPN. Tuttavia, il ministro Luiz Fux si è dichiarato contrario alle multe per chi cerca di accedere al sito tramite VPN, affermando che tali sanzioni dovrebbero essere applicate solo a chi pubblica contenuti

illegali e violenti.

Il ministro Flávio Dino ha duramente criticato la posizione di Musk e la gestione del social network, affermando che il potere economico non conferisce immunità dalla giurisdizione legale. La presidente del Supremo Tribunal Federal, Cármen Lúcia, ha ricordato che le decisioni della magistratura derivano dalla sovranità nazionale e devono essere rispettate. Anche il ministro Cristiano Zanin ha sottolineato che nessuno può operare in Brasile senza osservare le leggi e la costituzione federale.

Il tribunale ha concesso cinque giorni ai provider internet e alle piattaforme di app come Play Store e App Store per adeguarsi all’ordinanza di blocco di X. Nel frattempo, Starlink, il servizio satellitare di SpaceX, continua ad avere i conti bancari congelati. Questo blocco è una conseguenza del rifiuto di SpaceX di pagare una multa di 3,6 milioni di dollari per la mancata fornitura di documenti alle autorità locali. La situazione evidenzia un crescente scontro tra regolamentazione legale e libertà di espressione nel contesto globale dei social media.

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Pubblicato da
Margherita Zichella