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Opel Frontera: in Italia parità di prezzo tra elettriche e ibride ancora lontana

Vauxhall/Opel ha deciso di adottare una strategia aggressiva per incrementare le vendite delle sue vetture elettriche. In una mossa mai vista, ha reso uguale il prezzo della nuova Frontera BEV a quello della versione Hybrid da 100 CV. Questa decisione sorprendente è stata applicata non solo alla versione base (Design) ma anche alla più completa versione GS. Un passo audace, considerando che in genere i veicoli elettrici sono circa il 31% più costosi delle auto classiche a motore termico.

Strategia Opel e dettagli della nuova Frontera

Ma perché Vauxhall ha deciso di offrire lo stesso prezzo per entrambe le versioni? Il marchio punta chiaramente a incentivare la transizione verso l’elettrico, eliminando una delle barriere principali: il costo. In un mercato come quello britannico, dove la domanda di veicoli elettrici è in crescita, questa strategia potrebbe rivelarsi vincente. In Italia, il discorso è diverso. Opel, infatti, mantiene una differenza di prezzo tra le due versioni. La Frontera Hybrid da 100 CV parte da 24.500 euro, mentre per la full electric, i clienti devono sborsare almeno 29.900 euro. Questa discrepanza solleva parecchie domande. Quando vedremo una simile parità di prezzo anche nel nostro Paese? La strategia adottata da Vauxhall potrebbe essere un’anticipazione di un cambiamento imminente o resterà un’eccezione limitata al mercato britannico?

La nuova Frontera BEV ha come base la piattaforma Smart Car. L’auto Opel presenta un motore elettrico da 84 kW (113 CV). Questo è  alimentato da una batteria da 44 kWh, che porta ad un’autonomia di 306 km. A partire dal prossimo anno, sarà disponibile anche una versione Long Range con ancora più autonomia. Tale estensione rende la Frontera un’opzione estremamente competitiva per i consumatori britannici. L’azienda permette così loro di scegliere tra una versione elettrica e una Hybrid senza doversi preoccupare esageratamente del prezzo. E in Italia? Opel seguirà lo stesso percorso? Al momento, non ci sono indicazioni in tal senso.  L’esperimento britannico potrebbe fornire spunti interessanti anche per altri mercati, si spera. Intanto la questione della parità dei costi resta più aperta che mai.

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Pubblicato da
Rossella Vitale