Il Governo impone nuove multe per le crescenti frodi sui bonus edilizi attraverso il Decreto Sanzioni, usando differenti misurazioni.

Dal 1° settembre 2024 è entrato in vigore il Decreto Legislativo 87/2024, noto come Decreto Sanzioni, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso giugno. Questo decreto apporta modifiche significative al sistema sanzionatorio relativo alle frodi sui bonus edilizi e introduce nuovi criteri per la valutazione dei crediti d’imposta illeciti, distinguendo tra crediti non spettanti e crediti inesistenti.

 

Le nuove modalità del Decreto Sanzioni

Il Decreto Sanzioni, che rientra nella “Revisione del sistema sanzionatorio tributario” previsto dalla legge del 9 agosto 2023, n. 11, mira a rendere il sistema più equo e allineato alle norme di altri Paesi europei. Il settore edile ha visto un aumento delle frodi legate ai bonus edilizi, con stime dell’Agenzia delle Entrate che indicano circa 15 miliardi di euro in frodi potenziali. Di questi, 8,6 miliardi erano stati già sospesi o scartati dalla piattaforma di cessione dei crediti prima che potessero concretizzarsi.

Il decreto interviene anche sulle differenti tipologie di frodi. I crediti inesistenti sono quelli ottenuti attraverso documentazione falsa, mentre i crediti non spettanti si verificano quando l’importo utilizzato supera quello effettivamente previsto dalla legge, spesso a causa di errori di calcolo. La nuova normativa modifica le sanzioni applicate in ciascun caso, introducendo variazioni nelle percentuali.

Per i crediti inesistenti, la sanzione è ora fissata al 70% del credito, rispetto al precedente intervallo del 100% al 200%. Se i crediti inesistenti sono compensati con documentazione falsa o dichiarazioni fraudolente, la sanzione può arrivare fino al 140%. Per i crediti non spettanti, la sanzione è stata ridotta al 25% dal precedente 30%. Questo tasso si applica anche agli errori di calcolo che portano a richiedere un credito superiore a quello dovuto. In caso di correzione dell’errore prima della dichiarazione dei redditi, la sanzione è fissata a 250€.

Queste modifiche mirano a rendere le sanzioni più proporzionate alla gravità delle infrazioni, offrendo maggiore flessibilità e incentivando la regolarizzazione spontanea prima della presentazione ufficiale delle dichiarazioni.

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