Riforma dei carburanti: rinvio e proteste in corso

La riforma del settore della distribuzione di carburanti, attesa in Consiglio dei Ministri, è stata rinviata per ulteriori approfondimenti. Il disegno di legge avrebbe già dovuto ridefinire un comparto cruciale per la mobilità, ma così non è avvenuto. Il rinvio riflette le tensioni emerse nel confronto con le associazioni di categoria, come Faib Confesercenti, Fegica e Figisc/Anisa Confcommercio.

Perché tanto dissenso? Le associazioni hanno criticato duramente il testo. Lo considerano molto penalizzante per i gestori a vantaggio delle compagnie petrolifere. I contratti tra gestori dei carburanti e compagnie, secondo la proposta, avrebbero una durata di cinque anni, ma potrebbero essere interrotti con soli 90 giorni di preavviso. Questo è elemento che probabilmente ha sollevato preoccupazioni di precarizzazione del settore. Di contro, Unem, l’associazione delle aziende del settore petrolifero, ha giudicato positivamente la bozza di riforma. La vede anzi come un’opportunità per razionalizzare la rete di distribuzione. Ma la domanda ancora resta: come si riuscirà a trovare un equilibrio tra le esigenze dei diversi attori del settore?

Incentivi per i carburanti e accelerazione verso il green

La riforma proponeva incentivi fino a 60.000 euro per coprire il 50% dei costi per installare colonnine di ricarica elettrica. Un segnale chiaro verso la transizione energetica. È stato anche previsto un fondo annuale da 47 milioni di euro per il 2025-2027, destinato a supportare la trasformazione della rete carburanti verso una mobilità più sostenibile. Ma saranno sufficienti questi incentivi per accelerare davvero la decarbonizzazione? Basteranno davvero?

Dal 1° gennaio dell’anno prossimo, i nuovi impianti dovranno distribuire almeno un vettore energetico alternativo ai combustibili fossili. Dovranno possedere anche opzioni come i biocombustibili o l’elettricità. In caso contrario, non verranno rilasciate le autorizzazioni. I nuovi gestori dovranno inoltre dimostrare le capacità tecnico-organizzative e il rispetto delle normative legali e contributive. È questo il futuro dei distributori di carburante? Nonostante il rinvio, la riforma rimane al centro del dibattito odierno sui carburanti. Le prossime modifiche saranno importantissime per definire il destino di un settore in piena trasformazione sempre più orientato verso una mobilità green.

 

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