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Apple Watch può salvarti la vita ma ecco cosa non dovresti assolutamente fare

L’utilità degli smartwatch al fine di salvaguardare la propria salute è ormai nota. Sono numerosissime le storie emerse in rete che raccontano quanto una semplice notifica da parte di uno smartwatch si sia rivelata in grado di salvare vite umane. Apple Watch è sicuramente il dispositivo che ha fatto maggiormente notizia grazie alle sue numerose e accurate funzionalità che consentono di monitorare i parametri vitali.

Recenti testimonianze riportate da un medico si soffermano in particolar modo sull’utilità del dispositivo per le donne in gravidanza. Una cardiologa pediatrica riferisce, infatti, di aver potuto effettuare delle cure durante la sua gravidanza grazie alla funzione che consente di monitorare il battito cardiaco ed effettuare un’elettrocardiogramma, prevenendo così il rischio di infarto.

Apple Watch un vero e proprio salvavita, ma ecco cosa non fare

 

La notizia condivisa dal portale phonearena.com dimostra nuovamente quanto possa essere utile indossare un Apple Watch al fine di ottenere una panoramica costante di quelle che sono le proprie condizioni di salute

ma la Dott.ssa protagonista della vicenda esorta gli utenti a prestare comunque attenzione precisando che i dati riportati dagli smartwatch rappresentano soltanto sintomi, la cui natura dovrà essere accertata tramite il parere di un medico.

Effettuare autodiagnosi tramite ricerche sul web è una pratica da abbandonare poiché causa di risultati inesatti che potrebbero provocare gravi conseguenze. È sempre fondamentale recarsi da uno specialista così da poter effettuare esami approfonditi e poter ottenere una diagnosi corretta e le necessarie cure. Nonostante ciò, far presente al medico di aver riscontrato delle anomalie tramite il proprio smartwatch può offrire un supporto extra nell’ottenimento della diagnosi.

Presto sarà possibile ottenere dispositivi dotati di funzioni ancora più avanzata ma le novità non rimpiazzeranno le visite specialistiche. Si raccomanda, dunque, di utilizzare tali strumenti in maniera appropriata, senza delegare loro il tipico ruolo di un medico.

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Pubblicato da
Giorgia Leanza