DDL Carburanti: la riforma della rete è stata rinviata

La volontà del Governo di lavorare ad una nuova riforma che vada a rimodulare il settore della distribuzione dei carburanti è nota. Acquisto era servito il cosiddetto “Tavolo carburanti” al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ma a quanto pare il disegno di legge non ha ricevuto l’approvazione. Il rinvio riguarderebbe la necessità di ottenere dei nuovi approfondimenti. A rendere tutto nullo almeno per il momento potrebbero essere state le proteste da parte delle associazioni.

La riforma del settore carburanti

Durante gli scorsi giorni anticipando il Consiglio dei Ministri, il disegno di legge con una bozza aveva in previsione degli incentivi. Questi sono previsti fino ad un totale di 60.000 € in modo da andare a copertura delle spese per le colonnine di ricarica fino al 50% oltre che per un fondo utile a trasformare la rete dei carburanti portandola verso l’elettrico.

Per incentivare la transizione verso la decarbonizzazione del trasporto stradale, viene concesso un contributo ai gestori di stazioni di servizio che distribuiscono benzina e gasolio al pubblico, a condizione che, entro il 31 dicembre 2027, trasformino i propri impianti in stazioni di ricarica per veicoli elettrici con una potenza minima di 90 kilowatt per singola infrastruttura. Questo contributo è destinato a coprire fino al 50% delle spese sostenute, con un limite massimo di 60.000 euro, per la chiusura dell’impianto esistente e l’apertura di una nuova stazione di ricarica. Le spese ammissibili comprendono i costi per la dismissione delle vecchie strutture, l’installazione delle nuove infrastrutture di ricarica e le opere di collegamento alla rete elettrica, inclusi cabine di immissione e prelievo, impianti di accumulo, cavidotti ed elettrodotti necessari per il funzionamento dei punti di ricarica“.

C’è da tenere presente in più che questo testo include al suo interno un’altra linea guida che avrà luogo da gennaio 2025. In breve, risulterebbe fondamentale effettuare una previsione della distribuzione di almeno un altro vettore energetico in alternativa ai soliti combustibili di tipo fossile. Per questo vengono valutati i biocombustibili così come i punti di ricarica elettrici.

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