Crisi Volkswagen: tagli e proteste e futuro del marchio è incerto

Volkswagen sta attraversando uno dei periodi più delicati della sua storia. La recente cancellazione del trentennale accordo con il Consiglio di fabbrica sulla sicurezza dei posti di lavoro ha acceso un duro scontro con i sindacati. Le ragioni? L’urgenza di un programma di riduzione dei costi, generato per migliorare la redditività di un marchio in difficoltà.

Ma cosa ha portato a questa situazione? Uno dei principali problemi è la sovraccapacità produttiva. Attualmente, il brand Volkswagen non riesce a vendere più di 500.000 auto all’anno. Per quanto sembri alto, si tratta di un numero ben al di sotto delle aspettative, già ridimensionato. In Cina, uno dei mercati più agguerriti, le vendite stanno rallentando, mentre in Europa i consumatori sono sempre più attenti al prezzo. Questo ha causato un sottoutilizzo degli impianti. Le opzioni sono sempre più difficili da accettare. Le strategie infatti prevedono il ridurre la produzione, chiudere temporaneamente gli stabilimenti o produrre veicoli in perdita. Cosa fare?

Volkswagen cerca una soluzione?

A peggiorare le cose, anche il mercato delle auto elettriche non sta dando i risultati sperati. La fine degli incentivi in Germania ha fatto crollare la domanda. In Cina, al contempo, la concorrenza dei produttori locali, sostenuti dal governo, è più forte che mai. Le sfide del settore EV sembrano più complesse del previsto e sono anche complicate da problemi di design e software. Insomma, una situazione non certo ideale per Volkswagen.

Se i margini sulle vendite sono già esigui (si parla di un ritorno dell’1% in alcuni casi), come farà Volkswagen a investire nelle necessarie innovazioni? La riduzione delle emissioni imposta dall’UE, con target severi a partire dal prossimo anno, non farà che aumentare la pressione sul brand. L’azienda sarà pronta a produrre più veicoli elettrici o rischia pesanti multe? Ha già un piano? Il Consiglio di fabbrica e i sindacati non resteranno però a guardare e non accettano ulteriori tagli. Proteste e scioperi sembrano inevitabili. C’è il forte rischio che si vengano a complicare ulteriormente le cose per il marchio. Volkswagen riuscirà a trovare un equilibrio tra la necessità di tagli e la salvaguardia dei posti di lavoro? La risposta a questa domanda determinerà il futuro dell’azienda.

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