Automotive europeo: rischio multe miliardarie per le emissioni di CO2

Il settore automobilistico europeo si trova di fronte a un muro. Ha davanti una s e potenzialmente molto costosa. Secondo Luca de Meo, CEO di Renault e presidente di ACEA, le case auto del continente potrebbero trovarsi a pagare fino a 15 miliardi di euro in multe per non aver rispettato i limiti sulle emissioni di CO2. Questo rischio deriva dal rallentamento della domanda di veicoli elettrici, che rende difficile centrare gli ambiziosi obiettivi imposti dall’Unione Europea.

Sebbene si parli molto dello stop alle auto endotermiche previsto per il 2035, de Meo ha sottolineato che l’industria dovrebbe concentrarsi su una scadenza più vicina: il 2025. A partire da quell’anno, infatti, i limiti sulle emissioni medie delle nuove auto saranno drasticamente ridotti. Questi arriveranno a 93,6 grammi/km. La quota di auto elettriche necessaria per rispettare questi limiti però non sta crescendo abbastanza rapidamente e le multe sono dietro l’angolo.

La situazione attuale potrebbe portare a numerose multe

Ad agosto, le vendite di auto elettriche (BEV) hanno rappresentato solo il 12,5% del totale, con un calo del 10,8%. Questo rallentamento potrebbe rendere impossibile evitare le multe. De Meo ha spiegato che, se la situazione non cambia, l’industria potrebbe dover rinunciare alla produzione di oltre 2,5 milioni di veicoli. Le case automobilistiche rischiano sanzioni molto pesanti. Secondo il regolamento UE, ogni grammo di CO2 in eccesso comporta una multa di 95 euro per veicolo venduto. Considerando il numero di veicoli immatricolati, si prevede che le sanzioni possano raggiungere cifre astronomiche. Questo soprattutto per le grandi case auto come Ford e Volkswagen, che sono ancora lontane dal raggiungere i loro obiettivi.

De Meo ha evidenziato la necessità di una maggiore flessibilità nelle scadenze e nelle multe. Stabilire obiettivi rigidi senza considerare le difficoltà del mercato potrebbe essere pericoloso per l’intero settore. La richiesta di una revisione delle normative è stata avanzata anche dall’Italia. Il Paese spinge per un’anticipata rivalutazione delle regole sullo stop alle endotermiche del 2035. Alcune case auto, come Toyota e Geely, sono più vicine al rispetto degli obiettivi grazie alla vendita di modelli ibridi ed elettrici. La maggior parte dell’industria europea è però in affanno e ormai il 2025 e vicinissimo.

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