iPhone

A poche ore dalla presentazione ufficiale dei nuovi iPhone 16, un primo test è comparso nel database di Geekbench. Il dispositivo identificato con il codice modello “iPhone17,3” si allinea con il sistema di nomenclatura tipico di Apple. Cosa che rende altamente probabile che si tratti effettivamente di un iPhone 16. I risultati della prova però hanno sorpreso molti. In quanto sembra sia stato raggiunto un punteggio multi-core più basso rispetto all’A17Pro, montato sui modelli Pro della generazione precedente.

L’ipotesi più plausibile per spiegare questo risultato insolito è un problema con Geekbench stesso. Non è la prima volta che la piattaforma non riesce a rilevare correttamente le specifiche dei nuovi processori. Episodio già accaduto anche con i primi test dei chip M4. Potrebbe dunque semplicemente trattarsi di un ritardo nell’aggiornamento del database del benchmark per i nuovi chip A18 e A18 Pro. Ad ogni modo, entro pochi giorni, ci si aspetta che i punteggi riflettano accuratamente le prestazioni reali promesse da Apple.

iPhone 16: chip A18 e A18 Pro, prestazioni Promesse e prime impressioni

Secondo Apple, i nuovi chip A 18 e A18Pro rappresentano un’evoluzione rispetto agli A17. Essi presentano infatti un miglioramento delle prestazioni fino al 15% e una riduzione del consumo energetico fino al 20% per i modelli Pro. Come ad esempio l’iPhone 16Pro e 16ProMax. L’azienda ha anche sottolineato un processo produttivo affinato a 3 nanometri di seconda generazione, sempre gestito da TSMC. Anche se durante la presentazione i dati tecnici sono stati comunicati in maniera piuttosto vaga, le aspettative sono alte.

Per quanto riguarda iPhone 16 e 16Plus, l’aumento delle prestazioni potrebbe risultare ancora più evidente. Gli iPhone 15 e 15Plus utilizzavano ancora il chip A16, lo stesso impiegato nella serie iPhone14Pro. Apple ha così dichiarato che i miglioramenti sul fronte CPU potrebbero toccare il 30%. In modo da offrire un netto salto in avanti per questi modelli rispetto alle generazioni passate.

Articolo precedenteRobot che mentono: il nuovo studio solleva interrogativi etici
Articolo successivoWithings: annunciata una nuova versione ibrida