AI

Oggi parliamo di Peter Molyneux. Il celebre game designer noto per giochi come “Fable”. Egli, di recente, ha espresso il suo parere sul futuro dell’intelligenza artificiale nel settore dei videogiochi. In un’intervista a “Eurogamer”, Molyneux ha evidenziato come l’AI possa trasformare radicalmente lo sviluppo dei giochi, offrendo opportunità mai viste prima. Secondo lui, essa sarà presto in grado di gestire la creazione di intere sezioni di un videogioco. Dagli ambienti ai personaggi, fino alle animazioni e ai dialoghi. L’idea che chiunque possa realizzare un videogame senza competenze tecniche avanzate non è più così distante. Molyneux immagina un futuro in cui basta fornire un semplice comando, per vedere l’IA generare il tutto da sola.

L’ AI e la democratizzazione dello sviluppo: vantaggi e timori

Questa visione potrebbe sembrare fantascientifica. Ma secondo Molyneux si tratta della naturale evoluzione tecnologica. In quanto gli strumenti AI continueranno a migliorare. Fino a semplificare ancora di più la creazione di videogiochi e permettendo a un pubblico sempre più ampio di partecipare al processo creativo. Tuttavia, il famoso game designer sottolinea anche che questo cambiamento non metterà fine alla creatività umana. Ma piuttosto offrirà strumenti più accessibili per esprimerla.

L’entusiasmo verso l’IA non è però condiviso da tutti. Molti esperti del settore temono che l’introduzione massiccia dell’intelligenza artificiale possa comportare una riduzione della qualità dei videogame. La possibilità che chiunque possa sviluppare un gioco senza una solida base creativa è un rischio. In quanto potrebbe portare alla saturazione del mercato con prodotti mediocri. Tale fenomeno è già stato osservato in altri campi creativi. Come la scrittura o la fotografia. In cui l’ estensione degli strumenti ha aumentato la quantità, ma non sempre la qualità.

Molyneux, comunque, ritiene che l’industria cinematografica continuerà a essere affascinata dalle grandi storie raccontate dai videogiochi. Esempi recenti, come il successo delle trasposizioni di “Fallout” e “The Witcher”.

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