Il lancio della famiglia iPhone 16, e in particolare delle versioni Pro e Pro Max, ha rappresentato il debutto ufficiale del chipset di nuova generazione Apple A18 Pro. Si tratta del System-on-Chip più potente mai realizzato dall’azienda di Cupertino che si posiziona direttamente al vertice del panorama mobile.
Entrando maggiormente nel dettaglio, il nuovo A18 Pro garantisce le prestazioni di iPhone 16 Pro e Pro Max. Il SoC è basato su un processo produttivo a 3nm ed è realizzato da TSMC. La CPU è caratterizzata da sei core suddivisi in due core che operano a 4.05GHz e quattro core con frequenza a 2.2GHz.
Anche la GPU può contare su sei core con frequenza di clock a 1.45GHz, i quali consentono di attivare il ray tracing su mobile. I core dedicati al Neural Engine sono ben 16 e questa configurazione permette di eseguire 35 trilioni di operazioni al secondo, utile certamente per le funzionalità di Intelligenza Artificiale.
I primi iPhone 16 Pro testati sulla piattaforma GeekBench hanno permesso di ottenere alcuni punteggi di riferimento. In questo modo è possibile determinare le performance del chipset in attesa delle valutazioni sull’usabilità generale.
Stando a quanto emerso sulla piattaforma di benchmark, il SoC ha totalizzato circa 3.409 punti nel test in single-core e circa 8.492 punti nel test multi-core. Se si considera che il SoC A17 Pro ha totalizzato rispettivamente 2.896 e 7.192 punti nei due test, l’incremento prestazionale si attesta intorno al 18%.
Inoltre, è interessante notare che il punteggio multicore di 8.492 punti del chipset A18 Pro ha una valenza molto importante. Il SoC mobile ha raggiunto il punteggio ottenuto dal chip M1 utilizzato sui Mac mini nel 2020. Ne consegue che le prestazioni dello smartphone Apple sono quasi assimilabili a quelle di un PC, aprendo a nuovi scenari di utilizzo.