BMW è alla guida di un nuovo progetto di ricerca. Parliamo del Car2Car, sostenuto dal governo federale tedesco. L’azienda sta cercando di far aumentare l’efficienza economica e la resilienza del settore attraverso il riciclo. Il Recycling and Dismantling Centre (RDC) di BMW svolge un ruolo chiave in questa iniziativa. La società collabora con aziende di riciclaggio, scienziati e industrie di materie prime per raggiungere il proprio fine. L’RDC sviluppa processi di semi-automazione per rendere più vantaggioso l’uso di materiali riciclati.
L’elettrificazione del marchio ha portato il centro a specializzarsi nel riciclo di batterie ad alta tensione per le auto elettriche. Collaborando con start-up e università, BMW vuole diventare pioniera nella gestione delle componenti delle batterie. Tutte le conoscenze acquisite vengono condivise sulla piattaforma IDIS. Di cosa si tratta? Di uno strumento di libero accesso che supporta oltre 3.000 aziende in tutto il mondo.
BMW ha fatto della sostenibilità il proprio marchio di fabbrica, grazie all’RDC, che dal 1994 ricicla auto e materiali. Ogni anno sono migliaia i veicoli “gettati”. Tra questi sono compresi quelli di pre-serie
BMW cerca di aumentare molto di più l’uso di materiali riciclati nelle auto. La società vuole contribuire così ad un’economia circolare più sostenibile e soprattutto redditizia. L’approccio è strategico da molteplici punti di vista. Non solo apporta benefici all’ecologia, ma anche all’economia. Come? Grazie al recupero di metalli preziosi, come il rame. Grazie ai suoi ben trent’anni di esperienza e con l’impegno costante verso la sostenibilità, BMW continua a sviluppare tecnologie all’avanguardia. Sarà quest’azienda a guidare ancora l’evoluzione green del settore auto? Lo vedremo.