I ricercatori di Cybernews hanno analizzato 50 app Android, ottenendo risultati interessanti. Sembra, infatti, che anche le applicazioni più popolari richiedono spesso troppi permessi. Quest’ultimi possono risultare potenzialmente pericolosi per gli utenti che procedono con l’installazione delle app in questione. I permessi riguardano la richiesta di informazioni personali che possono creare situazioni di pericolo. Tra le applicazioni che maggiormente richiedono questo tipo di dettagli ci sono anche WhatsApp e Facebook. Scopriamo quali sono le app Android che richiedono un numero maggiore di permessi.
Le app Android richiedono troppi permessi?
Tra le applicazioni analizzate che risultano più popolari, in cima alla lista c’è MyJio. L’app, anche se non particolarmente nota in Italia, presenta oltre 500milioni di download nel negozio virtuale di Google. L’app Android richiede ben 29 autorizzazioni. Al secondo posto, invece, si posiziona WhatsApp che presenta 26 richieste di permessi. Infine, al terzo posto c’è Truecaller con 24 autorizzazioni. L’app batte Google Messaggi e WhatsApp Business per una sola richiesta. Facebook segue con 22 permessi, mentre Instagram ne richiede 19.
Si tratta di un numero di autorizzazioni piuttosto alto. Nel dettaglio, la richiesta più comune è quella di poter inviare notifiche. Sono 47 su 50 le app Android che richiedono questo tipo di permesso. Secondo Mantas Kasiliauskis, ricercatore di sicurezza, l’insidia di tale richiesta è quella che riguarda un arrivo incessante di notifiche da parte di applicazioni malevoli. Le notifiche, infatti, possono contenere pubblicità, link di phishing o proporre agli utenti delle fake news.
La seconda autorizzazione più richiesta, con una media di 40 app su 50, è quella che richiede l’accesso alla memoria. Mentre la terza riguarda la richiesta di accesso a contenuti già presenti sulla memoria. Quest’ultima autorizzazione riguarda soprattutto i social che richiedono l’accesso agli smartphone per caricare i contenuti multimediali.
Ci sono poi le richieste per la fotocamera e il microfono e quelle che richiedono l’accesso ai contatti o alla posizione. Si tratta di autorizzazioni che possono sembrare scontate, ma che potrebbero celare dei rischi importanti per gli utenti che decidono di sfruttare le opzioni fornite dalle app Android che sono state analizzate.